Il futuro della mobilità sostenibile non riguarda solo veicoli elettrici o ibride, ma una trasformazione più profonda che coinvolge tutta la filiera produttiva e post-produttiva. Durante l’evento “Zero emissioni e infinite soluzioni”, organizzato da Autopromotec, si è discusso proprio di questo, evidenziando come l’industria automobilistica stia adottando soluzioni sostenibili spesso invisibili agli occhi del consumatore.
Oltre l’elettrificazione: l’economia circolare nel settore automotive
Uno dei temi centrali dell’evento è stato l’impatto nascosto della produzione, con particolare attenzione all’economia circolare. Come sottolineato da Pietro Meda, vicepresidente vicario di Automobile Club Milano, la mobilità non può più essere vista solo come il semplice utilizzo di nuove tecnologie di propulsione, ma deve comprendere tutto il ciclo produttivo e post-produttivo.
Questo concetto è alla base di molte iniziative già in atto: dalle tecnologie di rigenerazione e riciclo dei materiali, come l’acciaio riciclabile indefinitamente, fino alla gestione sostenibile dei pneumatici a fine vita, che in Europa raggiunge quasi il 100% di recupero.
Innovazione nascosta: la sostenibilità nell’aftermarket
L’aftermarket automotive è un settore cruciale per la sostenibilità futura. Prodotti come i pneumatici, spesso sottovalutati, rappresentano un grande esempio di economia circolare. Secondo Matteo De Tomasi, Presidente di Michelin Italiana, grazie al recupero di materiali come il Carbon Black riciclato, si possono realizzare nuovi pneumatici con una riduzione significativa dell’impatto ambientale.
Un altro esempio concreto viene da Washtec, leader negli impianti di autolavaggio automatici, che ha implementato soluzioni
per ridurre il consumo di acqua fino all’85% grazie a sistemi avanzati di riciclo. In un mondo dove la scarsità delle risorse idriche è una preoccupazione crescente, queste tecnologie non solo riducono l’impatto ambientale ma rappresentano anche un risparmio economico significativo.
Riparare, riciclare, rigenerare: le “4R” della sostenibilità
Federica Bertoldi, responsabile comunicazione di LKQ RHIAG, ha ricordato come la sostenibilità non sia solo una scelta etica, ma un modello strategico per migliorare la competitività delle aziende nel lungo termine. Le “4R” — Riparo, Riciclo, Riuso, Rigenero — rappresentano un approccio concreto per massimizzare l’uso delle risorse esistenti, evitando sprechi e riducendo la necessità di nuove produzioni. Questo principio si applica particolarmente nel mondo delle riparazioni auto, dove il recupero e la rigenerazione di componenti rappresentano un’alternativa sostenibile all’acquisto di nuove parti.
Stile e innovazione: come le tecnologie stanno trasformando il futuro della mobilità
Nel corso dell’evento, sono state presentate diverse tecnologie avanzate che migliorano l’efficienza produttiva, come i sistemi di verniciatura intelligenti di USI Italia, capaci di ottimizzare i consumi energetici e ridurre gli sprechi. In un settore come quello della carrozzeria, che tradizionalmente consuma molta energia, innovazioni come queste possono fare la differenza.
Anche i bio-carburanti, presentati da Westport Fuel Systems, rappresentano una soluzione “diversamente sostenibile” per i veicoli con motore a combustione interna, mostrando che la strada verso una mobilità sostenibile è molto più sfaccettata di quanto si possa immaginare.
Guardare oltre la superficie: la sostenibilità come visione a lungo termine
L’intervento finale di Renzo Servadei, amministratore delegato di Autopromotec, ha invitato tutti a “guardare oltre la superficie”. La sostenibilità non si misura solo con l’acquisto di nuove tecnologie, ma con la capacità di prolungare la vita utile dei veicoli attraverso la manutenzione, la riparazione e l’uso di materiali rigenerati. È un approccio che enfatizza il concetto di economia circolare, in cui nulla viene sprecato e ogni risorsa viene valorizzata fino alla fine del suo ciclo di vita.
Futuro circolare
L’evento di Autopromotec ha dimostrato come il settore automotive stia già muovendosi verso una mobilità più sostenibile e competitiva, anche se spesso questi progressi rimangono nascosti. Tuttavia, è chiaro che il futuro non sarà solo elettrico: sarà circolare, tecnologico e profondamente innovativo.
L’invito per il prossimo decennio è chiaro: adottare soluzioni che vadano oltre l’apparenza, massimizzando l’uso delle risorse esistenti e abbracciando una visione di sostenibilità che non solo riduca l’impatto ambientale, ma crei anche un nuovo paradigma di stile e innovazione.