Il Politecnico di Milano ha recentemente calcolato l’E-Private Mobility Index, ovvero la percentuale di veicoli tradizionali a motore endotermico che può essere effettivamente sostituita da veicoli elettrici nelle province di Roma, Brescia e Bari. A Milano, la percentuale di auto compatibili con il passaggio al full electric è del 40%, ma si riduce al 20% quando si considera il breakeven economico, cioè la convenienza dell’investimento per il passaggio all’auto elettrica tenendo conto della durata media di proprietà di un’auto privata in Italia, che è di 8 anni. Questo suggerisce che anche a Milano il parco auto rimarrà in gran parte termico nel prossimo futuro.
Forum 2024 The Urban Mobility Council
Assumendo che il parco auto rimarrà prevalentemente composto da veicoli tradizionali, il Politecnico di Milano ha trasformato il tetto chilometrico definito per ogni categoria di auto (Euro 4, Euro 5 ed Euro 6, pre e post 2017, sia diesel che benzina) in un equivalente “budget” di emissioni di CO2 e NOx, utilizzando i dati di Move-In della Regione Lombardia. Ad esempio, assumendo come budget annuo di emissione cumulata di NOx il valore di 2250g, vetture di classe EURO4 diesel raggiungono questo limite dopo soli 1.300 km percorsi, mentre altre vetture della stessa classe raggiungono questo budget dopo quasi 2.300 km.
Stile di Guida ed Emissioni: Un Confronto Dettagliato
Restringendo il confronto tra due auto identiche per alimentazione, marca e modello, si dimostra che a fronte di uno stesso budget di emissioni di 2.700 kg di CO2, una vettura consuma il budget con 15.900 km, mentre un’altra con 18.300 km, differenziandosi solo per il diverso stile di guida. Applicando un budget di emissioni più ristretto, pari a 400 kg, i km percorsi variano da 2.300 a 2.000 km. Questa analisi evidenzia come l’uso di dispositivi telematici e algoritmi in grado di stimare le effettive emissioni cumulate di un veicolo possa permettere una politica di misurazione delle emissioni con neutralità tecnologica. Fissato il budget annuo di emissioni per ogni vettura, si può lasciare al cittadino la libertà di scegliere la propria soluzione comportamentale e tecnologica.
Forum The Urban Mobility Council
I risultati di questa ricerca sono stati presentati presso la Triennale di Milano durante il terzo forum di The Urban Mobility Council. Il Think Tank, promosso dal Gruppo Unipol in collaborazione con l’Ufficio in Italia del Parlamento europeo e altri enti, è nato per promuovere una piattaforma permanente di discussione e condivisione di idee, ricerche e case studies tra stakeholders istituzionali, università e aziende, con l’obiettivo di costruire la mobilità sostenibile del futuro: connessa, autonoma, integrata e green.
Sergio Savaresi e la Visione del Politecnico di Milano
Sergio Savaresi, Direttore del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano e Membro del Comitato di Indirizzo di The Urban Mobility Council, ha dichiarato: “Lo studio mostra come sia possibile stimare le emissioni di sostanze inquinanti e di CO2 attraverso box telematiche installate a bordo veicolo. Questa potenzialità tecnica potrebbe aprire le porte a un radicale cambio di paradigma nelle restrizioni all’uso delle automobili: non più strette limitazioni sulla classe EURO, ma l’assegnazione di un budget annuo di emissioni che ogni cittadino può utilizzare attraverso un mix di tecnologia della vettura, intensità di utilizzo e stile di guida. È un nuovo approccio che può garantire neutralità tecnologica, inclusività, e responsabilizzazione del cittadino nel percorso verso una mobilità sostenibile.”
La Ricerca del MIT Senseable City Lab
Carlo Ratti, Direttore del MIT Senseable City Lab e Membro del Comitato di Indirizzo di The Urban Mobility Council, ha presentato una ricerca del MIT Senseable City Lab, in collaborazione con UnipolTech, mirata a stimare l’impatto della riduzione dei limiti di velocità a 30 km/h in termini di tempi di viaggio e emissioni di inquinanti e gas serra nelle aree urbane. Questo studio innovativo può essere adottato dai Comuni per predire meglio le conseguenze delle scelte di viabilità.
Impatto sulla Viabilità e le Emissioni
Le città che hanno ridotto i limiti di velocità a 30 km/h lo hanno fatto per rendere le città più vivibili, sicure e meno rumorose. Tuttavia, fino ad oggi gli studi scientifici a supporto di tali affermazioni sono stati scarsi. Questo nuovo studio, con focus su Milano, simula in modo sistematico la variazione dei tempi di percorrenza e delle emissioni di inquinanti e gas serra in vari scenari di riduzione dei limiti di velocità urbani.
I risultati principali mostrano che la riduzione del limite di velocità comporta un lieve aumento dei tempi di percorrenza, con incrementi del tempo di viaggio medio che vanno da 2 a 89 secondi, a seconda della zona e del tipo di strada. Tuttavia, la riduzione della velocità a 30 km/h porta a un aumento delle emissioni di CO, CO2, NOx e PM, soprattutto nelle ore più trafficate. In futuro, l’analisi sarà estesa agli impatti sulla sicurezza stradale esaminando i dati relativi agli eventi di frenata/accelerazione improvvisa.
Le Prospettive Future secondo Carlo Ratti
Carlo Ratti ha dichiarato: “I risultati presentati al The Urban Mobility Council sono i primi di una ricerca che si estenderà per aiutare le amministrazioni a prendere decisioni migliori per la gestione della mobilità urbana. Grazie ai dati dei sistemi di trasporto, capiremo come e fino a che punto la riduzione dei limiti di velocità nelle nostre città potrà accelerare il progresso verso città più sane, sicure e vivibili.”
Al forum hanno partecipato importanti esponenti del settore, tra cui Carlo Cimbri, Presidente di Unipol, e rappresentanti di istituzioni europee e italiane, università e aziende impegnate nella mobilità sostenibile.