Il primo computer al mondo: quali curiosità? Il genere umano ha da sempre manifestato il proprio interesse nello realizzare strumenti di calcolo complessi per facilitare la propria attività quotidiana: l’abaco è sicuramente il più antico dei calcolatori, nati essenzialmente per disciplinare l’astronomia e le concezioni spiritualiste nel corso dei secoli. Con la crescita dell’uomo e dei suoi spostamenti, è concepita inoltre l’esigenza di praticità con la navigazione marittima, realizzata in parte con manufatti come l’astrolabio; ma è soprattutto la matematica ad aver dato il via alla sempre più complessa evoluzione dei calcoli: le teorizzazioni di Nepero sui logaritmi permettono al matematico inglese William Oughtred di dare vita nel 1632 al regolo calcolatore, anche se pochi anni prima un “certo” Wilhelm Schickard ha ideato la macchina calcolatrice. Intorno alla metà del XVII secolo, la celebre Pascalina ottimizza le operazioni di somma e sottrazione, ed è seguita da un’invenzione di Leibniz che consente di moltiplicare e dividere: quasi un secolo avanti, l’ingegnere tedesco J.H. Muller manifesta l’ideale di una macchina da calcolo in grado di effettuare tutte e quattro le operazioni fondamentali, impostando i valori di partenza e mettendola in funzione tramite una manovella. Nell’ottocento si sviluppano i primi marchingegni di elaborazione basata sul sistema numerico binario e sulle schede perforate: il primo vero e proprio calcolatore programmabile è riconducibile a Charles Babbage che, nel 1833, progetta la macchina analitica. Con la nascita del codice binario, seguita dalla prima macchina differenziale, Herman Hollerith costituisce la Tabulating Machine Company, futura IBM nel 1924.
Rivoluzione industriale e guerra alimentano il processo
Nel 900’, hanno vita i cosiddetti “antenati” del moderno personal computer (Memex, Bomba polacca, Z1, ABC, Z3, Macchina di Touring, etcc…). Nel 1951, l’UNIVAC 1 è il primo calcolatore “commerciale” e nel corso dello stesso anno, nasce anche il primo simulatore di volo. Negli anni 60’ Il progresso elettronico passa anche nei pressi di casa nostra grazie a personaggi come Olivetti, mentre in America sono già oltre decine di migliaia i calcolatori registrati ufficialmente: ancora grandi e ingombranti però, occupano intere stanze dedicate. Il primo “computer da tavolo” risale al 1965, anno in cui la DEC produce il piccolo e leggero PDP-8, dal costo di “soli” 18.000 dollari. Nel 1972, la Xerox di Palo Alto realizza un computer esteticamente molto simile ai prodotti degli anni a venire: si tratta dello Xerox Alto, il primo strumento elettronico della storia ad essere dotato di un display bitmap a finestre con capacità di sovrapposizione, connesso alla prima stampante laser, collegato alla prima rete Ethernet in LAN e dotato del primordiale linguaggio orientato ad oggetti.
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Primo computer al mondo: ecco il pc di successo
Scoppia la “pandemia” dei computer commerciali e da essa la statunitense MITS approfitta dell’occasione con Altair 8800: il 19 dicembre del 1974 Ed Roberts, considerato il padre del personal computer, inizia a dedicarsi al progetto di una macchina acquistabile già montata o suddivisa in componenti semplici da assemblare (tramite un libretto di istruzioni), dal prezzo contenuto e adatta alle esigenze capitalistiche. Caratteristicamente parlando, l’Altair è uno strumento assente di tastiera, video e disco fisso, dotato di una serie d’interruttori e led luminosi: ottiene infatti il proprio successo planetario grazie alla rivista Popular Electronics, che coglie inoltre l’interesse dei giovani Paul Allen e Bill Gates, intenti a migliorare la qualità e capacità del computer con un software denominato Altair Basic. Da una battaglia legale tra i due e la società nasce in seguito la Microsoft, ma questa è un’altra storia.
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