La Commissione europea in data 9 Novembre ha emesso un comunicato stampa in cui chiede al social network cinese TikTok e alla piattaforma americana YouTube “di fornire informazioni sulle misure adottate per rispettare i loro obblighi in tema di protezione dei minori” in ottemperanza al nuovo Dsa (Digital services act) che è entrato in vigore alla fine di Agosto.
Ufficiale quindi l’avvio di un’indagine a carico dei due collossi del web con il nobile e doveroso intento di proteggere “la salute mentale e fisica dei minori”.
Non si tratta per il momento di un procedimento legale, ma potrebbe diventarlo se queste richieste di chiarimenti e di informazioni precise non portassero a risposte soddisfacenti.
In base al comunicato “TikTok e YouTube hanno tempo fino al 30 novembre 2023 per fornire alla Commissione europea le informazioni richieste”.
Le eventuali pene pecuniarie potrebbero essere pesanti, con sanzioni che in alcuni casi arrivano anche al 6% del fatturato globale dell’ azienda interessata.
La mossa di Breto
L’indagine annunciata il 9 novembre non è certo la prima per Thierry Breton, commisario europeo per il mercato interno e i servizi, ma anzi fa parte di una conclamata volontà di portare le grandi aziende digitali a rispettare le nuove norme.
Già ad Agosto Breton assicurò che “la protezione dei bambini è una priorità del Dsa”.
A seguire nel mese di Ottobre la Commissione europea ha richiesto informazioni a TikTok, X e al gruppo Meta, sui criteri di prevenzione della diffusione di “false notizie” e di “contenuti illeciti”
Un’inchiesta è anche stata aperta su AliExpress, il servizio cinese di negozi online di proprietà di Alibaba, accusati della commercializzazione di prodotti illegali.