Conosci la storia del Padel? Fu la necessità di adattare un terreno domestico a campo sportivo l’origine della nascita del Padel, quando un abbiente uomo d’affari messicano, cercando di riprodurre un campo da tennis nel giardino di casa, ne adattò spazi e regole creando così il Padel.
La storia del Padel
Questo nuovo gioco venne presto esportato in Spagna da un amico di famiglia, dove trovò ampio seguito e larga diffusione, oltrepassando presto i confini nazionali per arrivare in paesi fisicamente o culturalmente vicini. Questo succedeva alla fine degli anni 60.
Dalla Spagna tornò velocemente in America del Sud, e precisamente in Argentina, dove ben presto, a partire dagli anni ’80, divenne il secondo sport nazionale più giocato dopo il calcio. Il passo successivo fu estendersi ai paesi confinanti. Presto i giocatori di tennis cominciarono a farsi catturare da questo gioco, che presentava modalità e regole più semplici del tennis, e in occasione dei primi tornei aperti al pubblico si assisteva ad una grande affluenza di spettatori.
Gli anni ’90
La storia del Padel: All’inizio degli anni ’90 il Padel comincia ad acquisire dignità ufficiale, con i primi Tornei supportati dalle Federazioni che nel frattempo vengono costituite, per regolamentare quello che stava diventando uno sport molto popolare. In Italia nel 1991 viene presentato ufficialmente a Bologna e viene fondata la Federazione Italiana Gioco Padel da un gruppo di sostenitori.
Cosa ha portato il Padel, in poco più di cinquant’anni, a creare un giro d’affari di circa due miliardi di euro tra infrastrutture e indotto?[1] Si tratta di un arco di tempo davvero breve se pensiamo che il suo parente più stretto, il tennis, fa risalire le sue origini all’antica Grecia.
Uno sguardo all’antica Grecia
Un vero e proprio flash che ha portato, ad oggi, questa disciplina ad aspirare a diventare disciplina olimpica. Sono probabilmente molti i fattori che ne hanno velocizzato la diffusione, e sicuramente, influenzandosi a vicenda, hanno indotto una forte accelerazione: la domanda ha generato un’offerta, che ha generato una domanda e così via. Facile identificare nella semplificazione di regole e di gioco, nel suo marcato carattere sociale, nella possibilità di essere giocato al chiuso caratteristiche che hanno contribuito alla sua viralità.
Il Global Padel Report già citato in precedenza rileva inoltre che l’esplosione del Padel non si possa ascrivere unicamente ad un boom post COVID-19. L’inclusività di questo sport, aspetto di cui è sempre più fortemente sentita la necessità nella nostra società attuale, è spiccata ed indiscussa, sia per quanto riguarda il genere (femminile e maschile) che per fascia d’età o capacità fisiche.
Socialità e condivisione
Esiste, infatti, anche la possibilità per i disabili di misurarsi in questo sport, con campi e regole dedicate. E l’aspetto sociale non è da meno, visto che una partita di Padel coinvolge 4 persone, che con molta probabilità sono già in contatto, ma potrebbero essersi incontrate anche per la prima volta tramite una delle tante applicazioni esistenti per cercare campi e sfidanti disponibili.
I numeri del Padel
Ci sono ancora molti paesi dove questo sport è solo ai suoi esordi, ma visto cosa ha contribuito a creare in termini di giro d’affari, non si può dubitare che presto altre nazioni percorreranno gli stessi passi, portandolo ad un livello di maggiore diffusione. La ricerca commissionata da Playtomic[2] stima che per il 2026 i campi da Padel globali andranno, da una cifra corrente di 40.000 ad una vertiginosa di 85.000, raddoppiandone così l’offerta.
In Italia il Padel è già molto diffuso, con quasi 6.500 campi da gioco (seconda solo alla Spagna)[3] e con la maturazione del mercato l’evoluzione naturale è l’istituzione di competizioni sempre più importanti e di carattere sovranazionale. Staremo a vedere cosa ci riserva quello che appare come un davvero brillante futuro di questo popolarissimo sport.
[1] Global Padel Report by Playtomic
[2] Global Padel Report by Playtomic
[3] Global Padel Report by Playtomic