Marcel Proust nasce il 10 luglio del 1871 a Parigi, in Francia. Figlio di Jeanne Weil e di Adrien Proust, professore universitario, cresce insieme al fratello Robert e frequenta con ottimi risultati il Liceo Condorcet prima di arruolarsi come volontario presso il 76° Reggimento di fanteria, situato ad Orleans.
Terminato il servizio militare, Marcel segue le lezioni dello storico Albert Sorel all’Ecole libre de sciences politiques e i corsi di Henri Bergson, alla Sorbona, per poi laurearsi in legge nel 1893 e iniziare la propria carriera lavorativa in uno studio legale. Giovane e di famiglia aristocratica, è amico di personalità come Reynaldo Hahn, Robert de Montesquiou e della duchessa Oriane de Guermantes quando pubblica “I piaceri e i giorni”, una raccolta di prose poetiche, ritratti e racconti ambiziosi.
Marcel Proust: Alla ricerca del tempo perduto
Nel 1896, a causa di pressioni paterne, Proust è volontario (per poco tempo) presso la Bibliotèque Mazarine ma, al tempo stesso, continua a dilettarsi nella redazione di romanzi e ad abitare nell’appartamento dei genitori. A Partire dal 1900 traduce le opere del decesso Ruskin, scrive articoli di cronaca mondana e pubblica dei pastiches prodotti da altri intellettuali prima di dare vita al suo capolavoro di maggior successo, ovvero “Alla ricerca del tempo perduto”: scritto tra il 1909 e il 1922, è diviso in ben sette volumi editoriali e realizzato nella casa di Boulevard Haussmann, ove lo stesso autore decide di recludersi.
Il 18 novembre del 1922, una bronchite porta via con sé Marcel Proust a lavoro non ultimato: i successivi capitoli, sotto forma di bozze, vengono pubblicati come postumi negli anni seguenti dal fratello Robert. (Wikipedia)
Le 7 frasi celebri di Marcel Proust
Lo scrittore, saggista e critico letterario francese vive una vita breve ma intesa, lasciando in eredità a tutti noi il proprio pensiero e la propria penna. Ecco le sue frasi più belle:
- “Possiamo conversare tutta una vita senza fare altro che ripetere indefinitamente il vuoto di un minuto, mentre il cammino del pensiero nel lavoro solitario della creazione artistica avviene nel senso della profondità, la sola direzione che non ci sia preclusa, in cui possiamo progredire, con più fatica, è vero, verso un risultato di verità”.
- “Desideriamo essere capiti, perché desideriamo essere amati, e desideriamo essere amati perché amiamo. La comprensione degli altri è indifferente, e il loro amore è importuno”.
- “La lettura ci insegna ad accrescere il valore della vita, valore che non abbiamo saputo apprezzare e della cui grandezza solo grazie al libro ci rendiamo conto”.
- “Non vi è uomo, per quanto saggio, che non abbia in un certo momento della sua giovinezza detto cose, o vissuto in un modo la cui consapevolezza è così spiacevole per lui nella vita successiva che vorrebbe volentieri, se potesse, estirparla dalla sua memoria”.
- “Se sognare un po’ è pericoloso, il rimedio non è sognare di meno ma sognare di più, sognare tutto il tempo.”.
- “Dobbiamo essere grati alle persone che ci rendono felici. Sono i premurosi giardinieri che fanno fiorire la nostra anima”.
- “Cessando di essere pazzo diventò stupido”.
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