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Elena Lucrezia Cornaro Piscopia: la prima donna laureata

Elena Lucrezia Cornaro Piscopia
Il 25 giugno del 1678 Elena Lucrezia Cornaro Piscopia diventa la prima donna laureata al mondo. La vita di una donna che ha fatto storia.

Il 25 giugno del 1678 Elena Lucrezia Cornaro Piscopia diventa la prima donna laureata al mondo. Figlia di un nobile veneziano, la Cornaro è notoriamente conosciuta come un’erudita la cui educazione è stata fortemente favorita dal padre. In un mondo in cui nascere donna era senz’altro partire in svantaggio e non avere affatto opportunità oltre a quello di essere moglie e madre, quello di questa donna appare dunque come un caso davvero unico ed eclatante. Che infatti è rimasto nella storia.

Elena Lucrezia Cornaro Piscopia: la vita

Nata nella Repubblica di Venezia, a diciannove anni la Cornaro ha preso i voti come oblata benedettina. Contemporaneamente ha proseguito i suoi studi di teologia, filosofia, latino, greco, spagnolo ed ebraico, riuscendo a costruirsi anche un’ottima fama di erudita fra gli studiosi del suo tempo.

Nel 1669 viene per questo accolta in diverse note accademie del tempo ma quando il padre della ragazza chiede all’Università di Padova di poter farla laureare in teologia, il cardinale Gregorio Barbarigo si oppone e ritiene che la richiesta sia uno sproposito. All’epoca era infatti inconcepibile che una donna potesse laurearsi.

La laurea della Cornaro arriva perciò soltanto nel 1678, a trentadue anni di età e le viene concessa in filosofia, non in teologia come aveva sempre sperato il padre. Nonostante la laurea, Elena Lucrezia non può insegnare proprio a causa del suo esser donna. A sei anni di distanza, il 26 luglio del 1684, la Cornaro muore a Padova, a causa di una grave malattia.

Di lei resta davvero poco

Sepolta nella chiesa di Santa Giustina, dei suoi manoscritti resta davvero ben poco: la Cornaro aveva infatti chiesto che venissero tutti distrutti. Le poche carte rimaste, ossia discorsi di argomento morale e religioso oppure alcune poesie, sono state pubblicate tutte dopo la sua morte.

[Photo free by Pixabay]

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