Vuoi un cono gelato? Ma sai chi lo ha inventato? Pare che i primi gelati muniti di ostie di pane siano stati confezionati per la prima volta in Italia e che Caterina de’ Medici, attraverso la propria servitù, abbia introdotto le proprie ricette in Francia durante il periodo del Rinascimento. Si ha notizia di coni in carta o metallo a partire dal diciannovesimo secolo (adibiti al sostegno del gelato) in Francia, Germania e Regno Unito, mentre quelli commestibili sono menzionati per la prima volta in un libro di cucina di Julien Archambault, datato 1825. Un’innovativa pubblicazione di Agnes B. Marshall del 1888, consente al gelato di divenire popolare in tutta la Gran Bretagna: la sua ricetta dei cornetti alla crema cotti al forno, indica come sia possibile riempirli con sorbetto o gelato per creare un’accoppiata vincente. (Wikipedia)
Cono gelato: ecco chi ha registrato il brevetto
Ufficialità riguardanti la nascita del cono gelato (chi lo ha inventato? by ilpost.it) sono riconducibili all’emigrante Italo Marchioni, che riceve negli USA questo brevetto il 13 dicembre del 1903. L’italiano commercia ghiaccioli in bicchieri di vetro, ma per via della fragilità degli oggetti è costretto a sostituirli con qualcosa di più economico: inizia ad utilizzare fogli di carta a forma di cono, ma è una cialda pieghevole da assaporare insieme al gelato a rivelarsi un’intuizione vincente. I coni gelati industriali sono prodotti dalla Nabisco dal 1912 in poi, grazie ad una macchina brevettata dallo statunitense Frederick Bruckman che consente di arrotolarli a mano. Il classico e tanto amato cornetto, nasce invece a Napoli grazie ad un certo signor Spica, commerciante di gelati che decide di inserire uno strato isolante di olio, zucchero e cioccolato all’interno dei propri coni: la sua invenzione diviene celebre in tutto il mondo grazie alla multinazionale Unilever, proprietaria del marchio Algida.
Controversie con l’inventore
Secondo l’enciclopedia libera, nel mondo figurano molte persone che attribuiscono la nascita del cono gelato al pasticciere Enrst Hamwi e al ristoratore Abe Doumar, entrambi siriani: secondo la storia del primo, durante la vendita dello zalabia esso corre in aiuto del vicino venditore di ice cream, prossimo a terminare i propri piatti disponibili, arrotolando il dolce ancora caldo in modo da contenere il gelato; la famiglia Doumar afferma invece che il proprio predecessore abbia presentato l’invenzione all’esposizione di St. Louis e Jamestown durante i primi del 900’.
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