Grandi novità sul “tubo”. Il New York Times ipotizza a breve l’annuncio di Google sul nuovo sistema di monetizzazione con cui YouTube sfrutterà i video brevi per sfidare TikTok, ad ora rappresentante indiscusso degli “shorts”. La novità di questo sistema avrebbe lo scopo di invogliare i creators ad investire maggiormente il proprio tempo grazie a compensi più cospicui.
YouTube Shorts
Nonostante negli ultimi anni altri social media di grande portata abbiano intrapreso la strada della concorrenza alla piattaforma cinese (vedi Instagram con i Reels o Snapchat con Spotlight), TikTok ha sempre dominato la scena degli short video.
YouTube ha peró individuato il punto debole di questo sistema, ovvero i limitati guadagni ottenibili, dato che i creators di TikTok ne devono versare una cospicua percentuale alla piattaforma stessa.
Su questa “falla” si vorrebbe inserire YouTube e rivoluzionare i video brevi sfruttando un modello di compartecipazione ai proventi pubblicitari, con lo scopo di offrire ai creators maggiori possibilità di introito rispetto a quelli di TikTok.
YouTube Shorts sono un successo?
Dopo solo circa 18 mesi dalla sua messa online, Shorts, il formato video verticale breve, pare aver raggiunto i 30 miliardi di visualizzazioni giornaliere e secondo il Times con l’ inizio del nuovo anno entrerà a far parte del Programma Partner di YouTube. Questo permetterà ai creatori di contenuti di poter iniziare a percepire parte dell’introito pubblicitario prodotto dai video brevi.
YouTube: ottimi guadagni per i creators
Sembra che YouTube sia stata la prima piattaforma ad agevolare i propri utenti con dei guadagni derivanti dai propri contenuti pubblicati, se particolarmente interessanti e quindi molto visualizzati.
YouTube, fondata nel 2004, già nel 2007 ha esposto al pubblico il suo Partner Program, un programma molto vantaggioso che permette ai creators di percepire il 55% delle entrate derivanti dalle pubblicità trasmesse prima o durante i loro video.
Amjad Hanif, vicepresidente dei prodotti per i creatori di YouTube, ha dichiarato che la piattaforma ha ad ora circa 2 milioni di creatori che monetizzano e la prospettiva è che quel numero raggiunga i 3 milioni entro la fine del 2023.
YouTube vs TikTok: la differenza nei pagamenti
TikTok paga i suoi creators tramite un suo fondo (Creator Fund), che nell’estate 2020 ha svelato raggiungere i 200 milioni di dollari e di cui prevedeva un’espansione fino ad 1 miliardo negli USA nei successivi 3 anni, oltre ad un raddoppio a livello internazionale.
Cifre che appaiono elevate, se non fosse che a quanto ci è noto YouTube ha corrisposto ai propri creatori oltre 30 miliardi di introiti pubblicitari negli ultimi 3 anni.
Perchè mai TikTok o altre app con short video non hanno ancora elaborato un programma simile?
Il motivo principale riguarda la difficoltà di suddividere equamente le entrate pubblicitarie dovendosi affidare ad un feed basato sull’algoritmo di video brevi.
Non sarebbe semplice ad esempio stabilire a chi andrebbe la quota di compartecipazione di un annuncio pubblicitario comparso tra 2 video.
Amjad Hanif delinea peró in questo modo il sistema di YouTube: “se apri Shorts, guardi sei video, vedi due annunci e esci dall’app, YouTube prenderà le entrate pubblicitarie da quei due annunci e li dividerà tra i sei video.”
Quello di YouTube sembrerebbe a tutti gli effetti un piano ben congegnato per attrarre numerosi creators che puntano a maggiori guadagni e per tentare di scavalcare TikTok.