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Audi urbansphere: mobilità nelle megacity

Audi urbansphere concept profilo posteriore

Audi urbansphere concept è la terza delle tre show car della serie “sphere della casa dei Quattro Anelli. . Ispirata alle esigenze delle megacity cinesi, dove lo spazio personale è una risorsa limitata, garantisce l’abitabilità più generosa di sempre tra le show car dei quattro anelli. La guida autonoma di Livello 4 e l’ecosistema digitale di bordo permettono ai passeggeri di vivere esperienze d’entertainment senza precedenti. Alla sterzata integrale e alla gestione attiva predittiva dell’assetto si accompagnano la potenza massima di 401 CV e l’autonomia superiore a 750 chilometri.

Con le concept Audi skysphere, Audi grandsphere e Audi urbansphere, Audi anelli illustra la propria visione della mobilità premium del futuro. Una mobilità caratterizzata da esperienze inedite, che si spingono ben oltre il semplice viaggio, e da un nuovo paradigma stilistico che vede la definizione delle linee svilupparsi dall’interno verso l’esterno.

Ad agosto 2021 ha debuttato Audi skysphere concept, interpretazione avanguardistica di una roadster elettrica a interasse variabile, seguita in occasione del Salone IAA di Monaco da Audi grandsphere concept, caratterizzata dalla carrozzeria Sportback, dalla gestione attiva predittiva dell’assetto e dalla potenza di 721 CV. I due prototipi – analogamente ad Audi urbansphere – condividono la guida autonoma di Livello 4, alla cui introduzione Audi lavora insieme a CARIAD, l’azienda specializzata in applicazioni digitali automotive che riunisce le competenze software del Gruppo Volkswagen.

Le principali caratteristiche di Audi urbansphere

Audi urbansphere è la concept dalle dimensioni più generose all’interno della famiglia sphere oltre che il prototipo Audi più grande di sempre. Lunga 5,51 metri, larga 2,01 metri e alta 1,78 metri è sviluppata dall’interno verso l’esterno. Definendo in primis le linee e le caratteristiche dello spazio attorno ai passeggeri, identificato come “sfera” (sphere in inglese) delle loro esigenze, e solo in un secondo momento le forme della carrozzeria.

Il passo di ben 3,40 metri favorisce l’abitabilità e non ha eguali tra i competitor. L’abitacolo non è assoggettato alla necessità di stipare il maggior numero possibile di sedili, vani portaoggetti ed elementi funzionali in un volume limitato, bensì è orientato all’esigenza dei passeggeri di avere a disposizione uno spazio straordinariamente ampio.

Audi urbansphere esonera il conducente dalla guida ogni qualvolta sia possibile e al contempo offre a tutti gli occupanti una vasta gamma di opzioni per comunicare, lavorare o rilassarsi. L’auto diventa un terzo spazio abitativo.

Interni che riportano a socialità e privacy

Audi urbansphere concept portiere

La configurazione variabile degli interni e l’ecosistema digitale di bordo permettono ai passeggeri di vivere molteplici esperienze d’entertainment che spaziano dalla condivisione dei servizi di streaming comunemente utilizzati a casa per musica e film sino a, come step successivo, la fruizione di opzioni personalizzate ed esclusive nell’ambito della concertistica, degli eventi culturali e delle manifestazioni sportive, seguendo un concept di “prima classe”.

È inoltre possibile condividere il viaggio tramite i social media, utilizzando immagini in tempo reale dell’abitacolo e dell’ambiente circostante, oppure svolgere attività quotidiane indipendenti dalla guida: Audi urbansphere concept, infatti, oltre ad autogestirsi nel raggiungere la destinazione desiderata, si occupa autonomamente del parcheggio e della ricarica.

Le porte di Audi urbansphere concept si aprono a libro. Data l’assenza del montante centrale, mentre l’abitacolo è caratterizzato da quattro sedute singole disposte su due file. I sedili posteriori possono contare su dimensioni eccezionalmente generose e molteplici possibilità di regolazione.

La gestione condivisa dell’infotainment è affidata a un display OLED trasparente di grandi dimensioni, proteso verticalmente dal padiglione tra le file dei sedili. Grazie a tale schermo, denominato “cinema screen” ed esteso per l’intera larghezza della vettura, i passeggeri della fila posteriore possono partecipare a una videoconferenza o guardare un film.

Tra i sedili posteriori spicca una console collocabile a diverse altezze, integrante un mini bar, mentre innovative funzioni digitali amplificano il benessere a bordo. Il rilevamento dello stress, ispirato alla logica del machine learning, effettua la scansione del viso e l’analisi vocale per determinare l’umore dei passeggeri, offrendo opportunità di relax individualizzate tra le quali un’app per la meditazione. Applicazione, quest’ultima, che sfrutta lo schermo personale e la sound-zone privata “annegata” nel poggiatesta.

La piattaforma è la PPE

Audi urbansphere concept profilo

Audi urbansphere concept è basata sulla piattaforma nativa elettrica PPE (Premium Platform Electric), sviluppata in collaborazione con Porsche sotto la direzione Audi.

Il pianale PPE si avvale di un modulo batteria collocato tra gli assali, nel caso della show car dei quattro anelli con capacità di 120 kWh. Sfruttando l’ampiezza del pianale, Audi conferisce un layout piatto all’accumulatore ad alta tensione. Il generoso interasse e l’assenza degli ingombri del tunnel garantiscono all’abitacolo un’ampiezza sconosciuta a un modello tradizionale.

La trazione integrale quattro, icona tecnica del Brand, è basata sulla presenza di due motori elettrici: uno in corrispondenza di ciascun assale. La potenza complessiva del powertrain si attesta a 401 CV, mentre la coppia raggiunge i 690 Nm.

Analogamente alla Granturismo Audi e-tron GT, la batteria è caratterizzata da una tensione nominale di 800 Volt che consente la ricarica in corrente continua (DC) con potenze sino a 270 kW.

Un valore, quest’ultimo, che permette di avvicinare le tempistiche di rifornimento delle auto tradizionali. È infatti possibile assorbire in 10 minuti energia sufficiente per percorrere oltre 300 chilometri WLTP, mentre in meno di 25 minuti il livello di carica passa dal 5% all’80%. Tempistiche che si abbinano a un’autonomia massima superiore a 750 chilometri.

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