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Parole Crociate: furono chiamate crossword per errore

Parole Crociate
Quando sono nate le Parole crociate? E chi le ha inventate? Ecco la curiosa storia delle crosswords, che risale al lontano 1913.

Le Parole crociate sono sicuramente parte dei giochi enigmistici più diffusi al mondo, e vengono proposte principalmente in ben undici tipologie differenti: in versione base, sono esposte su una griglia quadrata o rettangolare di caselle bianche (contenenti una lettera) e caselle nere, che rappresentano le interruzioni tra le parole all’interno delle caselle bianche. Esse sono disponibili in versione orizzontale (da sinistra a destra) e verticale (all’alto in basso) con apposite definizioni che fungono da suggerimento: è bene ricordare inoltre, che uno schema è risolto nel caso in cui ogni casella bianca è riempita e corrisponde alle definizioni riportate.

Parole crociate, tutte le tipologie

La difficoltà di realizzazione degli schemi rende sicuramente più piacevole o meno il gioco che, come accennato in precedenza, è costituito da:

  • Parole crociate a schema fisso, caratterizzate da caselle nere disposte nello schema con assoluta simmetria.
  • Parole crociate facilitate, caratterizzate da lettere già presenti nel quadro.
  • Parole crociate a schema libero, caratterizzate da caselle nere disposte senza alcuna regolarità (o simmetria) che consentono di trarre spunti vari attraverso una chiave risolutiva indicata in calce, oppure da varianti che presentano separazione tra le parole tramite l’ingrossatura dei bordi in sostituzione delle caselle nere.
  • Parole crociate senza schema, caratterizzate da un quadro libero assente di caselle scure con definizioni fornite riga per colonna.
  • Parole crociate crittografate, caratterizzate da parole assenti da descrizione in definizioni con caselle bianche regolate dal numero paritario corrispondente alla lettera uguale.
  • Cruciverba sillabico, caratterizzato dalla presenza di caselle bianche con sillabe in sostituzione di lettere.
  • Ricerca di parole crociate, caratterizzate dalla mancanza di indicazione delle caselle nere ad esclusione della prima.
  • Parole crociate a incroci obbligati, caratterizzate da definizioni dall’ordine casuale, suddivise solamente in orizzontali e verticali.
  • Parole crociate Bifrontali, caratterizzate dalla presenza di parole (non individuabili) scritte da destra a sinistra o dal basso verso l’alto.
  • Parole crociate a gingillo, caratterizzate da incroci obbligati bifrontali.
  • Parole crociate a incroci stenografici, caratterizzate dalla presenza di parole con sole consonanti.

La nascita e le storie contrastanti

Il 21 dicembre 1913, il giornalista britannico Arthur Wyne pubblica attraverso il supplemento domenicale del quotidiano New York World un nuovo gioco enigmistico chiamato “word-cross puzzle”, caratterizzato dalla presenza di uno schema rettangolare centralmente vuoto (con quadratini neri posizionati a mo di scacchiera) in cui è necessario inserire parole, in verticale ed orizzontale, attraverso la numerazione progressiva delle definizioni suggerite sulla parte bassa del foglio per dare vita a delle nuove. Un errore tipografico presenta il gioco con la denominazione di “Cross-word”, che tuttavia è conservata dall’autore ed è tutt’ora nota ad appassionati e non. Controversie vogliono che siano presenti due storie sull’invenzione del gioco: oltre ad Arthur Wyne, è possibile che l’italiano Giuseppe Airoldi sia il reale padre del capolavoro dell’enigmistica.

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[Photo free by Pixabay]

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