Il 10 dicembre 1830 nasce Emily Dickinson, poetessa statunitense considerata una delle voci migliori del XIX secolo. Suo nonno, Samuel Fowler Dickinson fu uno dei fondatori dell’Amherst College, il padre era legale e tesoriere dell’Istituto e ricopriva pure ruoli importanti presso il Tribunale generale del Massachusetts, il Senato dello Stato e la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti.
Emily Dickinson: la vita
La Dickinson non fu tranquilla durante i tempi dello studio: si allontanò volontariamente dal College femminile di Mount Holyoke per non doversi professare pubblicamente cristiana. Del padre disse: Mi compra molti libri, ma mi prega di non leggerli perché ha paura che scuotano la mente. Nel decennio 1840 – 1850, la ragazza scoprì la sua vocazione poetica, durante il periodo di revival religioso, diffusosi rapidamente in tutta la regione occidentale del Massachusetts.
Perché divenne una poetessa
Secondo uno dei suoi biografi, Emily Dickinson decise di diventare poetessa avendo come riferimento, in termini biblici, la lotta di Giacobbe con l’angelo. Nei suoi versi si vede il grande amore per la natura, ma anche l’ossessione per la morte. Vestiva solo di bianco in segno di purezza. Si innamorò di un pastore protestante, ma restò questo un amore platonico. Molte delle sue opere sono dedicate a lui. Più della metà delle sue liriche arrivò durante la Guerra di secessione americana.
A 25 anni, dopo un viaggio a Washington e Philadelphia, in cui conobbe il reverendo Wadsworth, Emily Dickinson decise di chiudere con il mondo. Si rinchiuse nella sua camera al piano superiore della casa paterna, anche a causa di disturbi nervosi e di una malattia agli occhi, e non uscì neanche il giorno in cui i suoi morirono. Per lei la fantasia poteva essere l’arma giusta per arrivare alla felicità.
1775 poesie trovate dopo la sua morte
Quando Emily morì (nel 1886 per difterite), in camera sua la sorella scoprì 1775 poesie scritte su foglietti ripiegati e cuciti con ago e filo, tutti in un raccoglitore. Prima della sua morte, erano stati pubblicati solo sette testi. Oggi Dickinson viene studiata e apprezzata per le digressioni enfatiche, l’uso poco convenzionale delle maiuscole, le lineette telegrafiche, i ritmi salmodianti, le rime asimmetriche, le voci multiple e le metafore.
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