Ferrari Daytona SP3 è stata presentata all’Autodromo del Mugello in occasione delle Finali Mondiali Ferrari 2021, ed è un’edizione limitata a 599 esemplari che si aggiunge alla serie Icona che ha debuttato nel 2018 con le Ferrari Monza SP1 e SP2.
Il design della Ferrari Daytona SP3 è un armonioso gioco di contrasti, superfici voluttuose e sublimemente scultoree che si alternano a linee più nette che hanno rivelato l’importanza crescente dell’aerodinamica nel design di vetture da corsa come 330 P4, 350 Can-Am e 512 S. Anche l’audace scelta di una carrozzeria “Targa” con hard top removibile si è ispirata al mondo dei prototipi sportivi. Di conseguenza, la Daytona SP3 non offre solo un esaltante piacere di guida ma anche prestazioni fruibili.
Un omaggio al Mondiale Sport Prototipi ricco di trionfi
Era il 6 febbraio 1967, quando la Ferrari mise a segno una delle imprese più spettacolari della sua intera storia conquistando i primi tre posti alla 24 Ore di Daytona nel primo round dell’International World Sports Car Championship di quell’anno. Le tre vetture che hanno sfrecciato sotto la bandiera a scacchi in quel leggendario fianco a fianco sul terreno di casa Ford (al primo posto una 330 P3/4, al secondo una 330 P4 e al terzo una 412 P), hanno rappresentato l’apice dello sviluppo della Ferrari 330 P3, un modello che l’ingegnere capo Mauro Forghieri aveva notevolmente migliorato in ciascuno dei tre fondamentali della vettura da corsa.
Ovvero motore, telaio e aerodinamica. La 330 P3/4 racchiudeva perfettamente lo spirito dei prototipi sportivi degli anni ’60, un decennio ormai considerato l’epoca d’oro delle corse e un punto di riferimento duraturo per generazioni di ingegneri e designer.
E dal punto di vista tecnico, la Ferrari Daytona SP3 trae proprio ispirazione dalle sofisticate soluzioni ingegneristiche già adottate nelle corse degli anni ’60. Oggi come allora, le massime prestazioni si raggiungevano lavorando sui suddetti tre ambiti fondamentali.
Ferrari Daytona SP3, il V12 aspirato è il cuore pulsante
La Ferrari Daytona SP3 sfoggia un V12 aspirato, montato in posizione centrale nel retro in tipico stile da corsa. Indiscusso il più iconico di tutti i motori di Maranello, questo propulsore eroga 840 CV, il che lo rende il motore più potente mai costruito dalla Ferrari, insieme a 697 Nm di coppia e giri massimi di 9500 giri/min.
Il telaio è costruito interamente con materiali compositi utilizzando tecnologie di Formula 1. Il sedile è parte integrante del telaio per ridurre il peso e garantire al guidatore una posizione di guida simile a quella di una vettura da competizione.
Infine, proprio come le vetture che l’hanno ispirata, la ricerca e il design aerodinamico si sono concentrati sul raggiungimento della massima efficienza utilizzando esclusivamente soluzioni aerodinamiche passive. Grazie a caratteristiche inedite la Daytona SP3 è l’auto aerodinamicamente più efficiente mai costruita dalla Ferrari senza ricorrere a dispositivi aerodinamici attivi.
Grazie alla sapiente integrazione di queste innovazioni tecniche, l’auto può accelerare da zero a 100 km/h in 2,85 secondi e da zero a 200 km/h in soli 7,4 secondi. Prestazioni esaltanti, un assetto estremo e l’inebriante colonna sonora del V12 offrono Piacere di guida assolutamente impareggiabile.
Stile anni ’60 con carattere e linee moderne
Sebbene ispirata al linguaggio stilistico delle auto da corsa degli anni ’60, la Daytona SP3 si veste di forme moderne e innegabilmente originali. La sua forza scultorea celebra e interpreta i volumi sensuali dei prototipi sportivi con un effetto del tutto contemporaneo. Inutile dire che un design così ambizioso ha richiesto una strategia meticolosamente pianificata ed eseguita dal Chief Design Officer Flavio Manzoni e dal suo team del Centro Stile.
Dall’avvolgente parabrezza posteriore, l’abitacolo della Ferrari Daytona SP3 sembra una cupola incastonata in una scultura sensuale con ali sinuose che emergono audacemente su entrambi i lati. L’equilibrio complessivo della vettura è sottolineato da volumi monolitici che sono una potente articolazione delle abilità a lungo apprezzate della carrozzeria italiana al suo meglio. La fluidità delle sue masse si fonde senza sforzo con superfici più nitide, per produrre il senso di equilibrio estetico senza sforzo che è stato a lungo una firma della storia del design di Maranello.
Altro elemento fondamentale sono le porte a farfalla, nelle quali è integrato un air box per convogliare l’aria ai radiatori laterali; le forme scultoree che ne derivano conferiscono alle porte una spalla pronunciata che ospita la presa d’aria visivamente collegata al taglio verticale del parabrezza.
La superficie pronunciata delle porte, il cui bordo d’attacco forma la parte posteriore del passaruota anteriore, aiuta anche a gestire il flusso d’aria che fuoriesce dalle ruote anteriori. Anche questo trattamento superficiale ricorda da vicino quello di vetture come la 512 S che ha in parte ispirato il codice stilistico della Daytona SP3.
Il frontale della Ferrari Daytona SP3 è dominato da due imponenti ali che presentano creste esterne ed interne: queste ultime si tuffano in due prese d’aria sul cofano, facendo sembrare le ali più larghe. Il rapporto tra la massa percepita creata dalla cresta esterna e il ruolo aerodinamico di quella interna sottolinea il modo in cui stile e tecnologia sono indissolubilmente legati in questa vettura.
Il paraurti anteriore ha una generosa griglia centrale incorniciata da due montanti e una serie di lamelle orizzontali sovrapposte incorniciate dal bordo esterno del paraurti.
I gruppi ottici sono caratterizzati da un pannello mobile superiore che richiama i fari a scomparsa delle prime supercar, tema caro alla tradizione Ferrari che conferisce alla vettura un aspetto aggressivo e minimalista. Due paraurti, un richiamo agli aeroflick presenti sulla 330 P4 e su altri prototipi sportivi.
Anche l’abitacolo della Daytona SP3 si ispira a Ferrari storiche come la 330 P3/4, la 312 P e la 350 Can-Am. Partendo dall’idea di un telaio ad alte prestazioni, i designer hanno creato uno spazio meticolosamente raffinato che offre il comfort e la raffinatezza di una moderna Grand Tourer, pur mantenendo il linguaggio stilistico piuttosto minimalista. Mantiene la filosofia alla base di alcuni codici stilistici.
Il cruscotto, ad esempio, è minimalista e funzionale, ma anche del tutto contemporaneo. I tipici cuscini imbottiti che sui prototipi sportivi venivano fissati direttamente al telaio sono stati trasformati in moderni sedili integrati nella scocca, creando una continuità materica senza soluzione di continuità con il rivestimento circostante.
Gli interni della Daytona SP3 mirano a garantire a guidatore e passeggero un ambiente di guida confortevole attingendo agli spunti stilistici tipici delle auto da competizione. La plancia segue la stessa filosofia. Qui la struttura della Ferrari Daytona SP3 fa sì che l’assetto si estenda abbracciando l’intera zona di raccordo con il parabrezza.
Ferrari Daytona SP3, un’Icona da due milioni di euro
La serie Ferrari Icona è stata lanciata nel 2018 con le Ferrari Monza SP1 e SP2, ispirate alle barchette da competizione degli anni ’50 che hanno contribuito a far guadagnare al marchio il suo status leggendario nel motorsport con una serie di vittorie prestigiose. La serie Icona celebra la storia della Ferrari reinterpretando lo stile senza tempo delle auto più iconiche del marchio con un effetto radicalmente moderno utilizzando i materiali e le tecnologie più innovative oggi disponibili.
L’idea di ispirarsi a un momento storico particolare, che è alla base del concept Icona, va ben oltre il semplice riutilizzo di spunti stilistici del passato. L’obiettivo è piuttosto quello di distillare l’essenza stessa di un’epoca e usarla come trampolino di lancio per creare nuovi concetti che siano essi stessi abbastanza unici da diventare icone per le generazioni future. Le vetture Icona vantano tutte soluzioni esclusive non presenti nel resto della gamma e si rivolgono esclusivamente ai migliori clienti e collezionisti Ferrari, orgogliosi ambasciatori del marchio del Cavallino Rampante.
Ferrari Daytona SP3 è già sold out. Parliamo di un modello del valore di circa due milioni di euro.