Austriaco, ma naturalizzato britannico, Sir Karl Popper è stato un filosofo politico, difensore di democrazia e libertà, contro tutte le forme di totalitarismo. Nato a Vienna il 28 luglio del 1902, è morto il 17 settembre del 1994 a Londra. E’ famoso per il rifiuto e la critica dell’induzione, la proposta della falsificabilità come criterio di demarcazione tra scienza e non scienza.
Karl Popper: la sua vita
In gioventù, Karl Popper entra a far parte del Partito socialdemocratrico austriaco, che lascerà per la non condivisione dell’ideologia marxista, che pure l’aveva attratto. Da questo momento, diventerà un sostenitore del liberalismo sociale.
Quando il nazismo, nel 1937, inizierà a espandersi in Europa, il filosofo deciderà di andare a vivere in Nuova Zelanda, essendo di origini ebraiche. Nel 1946 il trasferimento in Inghilterra, a insegnare logica e metodo scientifico alla London School of Economics, diventando professore nel 1949.
Nel 1965 la Regina Elisabetta II lo ha nominato Baronetto. Nel 1976 entra nella Royal Society. Si ritira dall’insegnamento nel 1969, restando però una delle voci principali fino al 1994. Ha vinto il Premio Lippincott dell’American Political Science Association, il Premio Sonning, la Medaglia Otto Hahn per la Pace.
Pensatore d’eccezione, ci ha lasciato numerose frasi famose.
Ecco le sue 6 frasi celebri:
- Si è sempre tentato di tenere insieme gli uomini con la forza e le minacce. La minaccia dell’inferno era un tentativo di questo tipo.
- Abbiamo bisogno della libertà per evitare gli abusi del potere dello Stato e abbiamo bisogno dello Stato per evitare l’abuso della libertà.
- I nostri sogni e desideri cambiano il mondo.
- Per i propri ideali, uno dovrebbe sacrificare solo se stesso, ma mai gli altri.
- Una nazione è democratica quando è capace di privare del potere i suoi governanti incapaci.
- È facile ottenere delle conferme, o verifiche, per qualsiasi teoria, se quel che cerchiamo sono appunto delle conferme.