Fedor Michajlovic Dostoevskij è stato scrittore, giornalista e filosofo russo. Nato il 9 febbraio 1821 a Mosca (28 gennaio per il calendario giuliano in vigore all’epoca in Russia), è stato educato in casa fino al 1833. Costretto dal padre a seguire i corsi di studio per diventare ingegnere militare, subito dopo la laurea, l’inquieto Dostoevskij ha invece deciso di seguire la sua inclinazione, iniziando così a dedicarsi alla letteratura.
Fedor Dostoevskij: la sua grande profondità
Fedor Dostoevskij: nelle sue opere, in cui esplora la condizione dell’uomo e affronta le più grandi questioni morali e filosofiche, non mancano numerosi cenni autobiografici (una vita piena di traumi per lui, tra cui una finta esecuzione e l’esilio). I suoi personaggi sono intrisi di punti di vista contrastanti o idee sulla libertà di scelta, sul socialismo, sull’ateismo, sul bene e il male e sulla felicità. All’interno della sua produzione letteraria, Delitto e castigo resta sicuramente il romanzo più famoso e influente di tutti i tempi.
Fedor Dostoevskij: le 11 frasi più belle
Le frasi celebri di Fedor Michajlovic Dostoevskij:
- Se Dio non esiste, allora tutto è permesso;
- Capitano a volte incontri con persone a noi assolutamente estranee, per le quali proviamo interesse fin dal primo sguardo, all’improvviso, in maniera inaspettata, prima che una sola parola venga pronunciata;
- Colui che mente a se stesso e dà ascolto alla propria menzogna, arriva al punto di non sapere distinguere la verità né dentro se stesso, né intorno a sé e, quindi, perde il rispetto per se stesso e per gli altri;
- È nella separazione che si sente e si capisce la forza con cui ama;
- Chiunque voglia sinceramente la verità è sempre spaventosamente forte;
- Tutto è nella mani dell’uomo, e tutto esso si lascia portar via sotto il naso, solamente per vigliaccheria. […] Sarei curioso di sapere che cosa gli uomini temono più di tutto. Fare un passo nuovo, dire una parola propria, li spaventa al massimo grado;
- Il segreto dell’esistenza umana non sta soltanto nel vivere, ma anche nel sapere per che cosa si vive;
- Se avete in animo di conoscere un uomo, allora non dovete far attenzione al modo in cui sta in silenzio, o parla, o piange; nemmeno se è animato da idee elevate. Nulla di tutto ciò! Guardate piuttosto come ride;
- A volte l’uomo è straordinariamente, appassionatamente innamorato della sofferenza;
- Soffrire e piangere significa vivere;
- Io amo l’umanità ma, con mia grande sorpresa, quanto più amo l’umanità in generale, tanto meno mi ispirano le persone in particolare.
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