La modifica unilaterale ai termini di utilizzo di WhatsApp non è piaciuta a tutti. E c’è una voglia di migrazione verso nuove piattaforme per ovviare all’obbligo che dall’8 febbraio entrerà in vigore. Ovvero, la più famosa app di messaggistica la quale conta 34 milioni di utenti in Italia e oltre 1 miliardo in 180 paesi del mondo, inizierà a condividere i dati dei suoi utenti con Facebook. E si cercano quindi alternative a WhatsApp. Ma quali sono le migliori nel 2021 per provare a sostituire un’app entrata di norma nella nostra vita quotidiana? Qualche suggerimento.
App alternative a WhatsApp
La ricerca di applicazioni alternative a WhatsApp, magari ancor più sicure e attente alle esigenze dei consumatori, nasce in realtà già nel 2014, quando l’acquisizione da parte di Facebook ha portato non poca preoccupazione agli esperti di privacy e agli utenti più attenti alla sicurezza. E se la pensa ad esempio così Elon Musk a cui lo scambio dei dati tra Whatsapp e Facebook ha ispirato la pubblicazione di un meme, dove Zuckerberg appare come una sorta di Grande Fratello che tutto sa e tutto vede, portando l’uomo più ricco al mondo a caldeggiare Signal come valida alternativa. Beh. Immaginate l’appeal sul popolo del web. E partiamo proprio da Signal. App di messaggistica che sta ottenendo un vero e proprio boom di accessi.
Signal, i pro e i contro
Signal è gratuita, ha una crittografia robusta e funziona su tutte le piattaforme mobile. Il sistema usato per proteggere la privacy degli utenti è esclusivo e brevettato dagli stessi sviluppatori dell’app. Una forma di crittografia che permette di inviare messaggi non leggibili da altri e anche di fare chiamate a prova di intercettazione.
Un altro dei vantaggi di Signal è che il numero di cellulare non è collegato al nostro profilo, ma si comporta più come un nickname numerico: viene utilizzato per generare una chiave privata, utilizzata solo per la registrazione dell’account e non per il monitoraggio.
Inoltre gli utenti possono scegliere di far scomparire i messaggi impostando un intervallo di tempo per la cancellazione automatica.
Pro di Signal: crittografia end-to-end, crittografia open source, autodistruzione dei messaggi. Contro di Signal: non dispone di emoji animate, però è possibile importarle nell’app dal tuo dispositivo.
Telegram, i pro e i contro
Telegram non è certo una novità anzi. Spesso si è posta come la più valida delle alternative a WhatsApp trovando circa 400 milioni di utenti iscritti in tutto il mondo. E in realtà lato utente ci sono diversi vantaggi, come per esempio la possibilità di creare gruppi aperti fino a 200 mila utenti e condividere file di grandi dimensioni.
L’app adotta la crittografia end-to-end predefinita sulle chiamate vocali, per garantire che nessuno possa ascoltare le tue conversazioni. Bisogna invece attivare manualmente la cifratura dei messaggi, se si vuole evitarne l’archiviazione in memoria.
Come Signal, Telegram offre la funzione di cancellazione automatica di un messaggio dopo un certo periodo di tempo, supportando anche la condivisione di file multimediali. Ma come Whatsapp, in realtà anche Telegram conserva i metadati in forma non cifrata. Sui server di entrambe le app resta ben impresso con chi, per quanto tempo e da dove abbiamo comunicato.
Pro di Telegram: invio file di grandi dimensioni, gruppi aperti con migliaia di utenti, basato su cloud per non perdere mai nulla. Contro di Telegram: crittografia da attivare manualmente, creatrice del proprio standard di crittografia, criticato.
Wire, i pro e i contro
Con la tutela della normativa europea sulla conservazione dei dati, Wire è un’app di messaggistica sicura con crittografia end-to-end. Offre degli account personali gratuiti e dei piani aziendali a pagamento con supporto e funzionalità aggiuntive. Wire si distingue per la qualità delle chiamate vocali e video.
Wire è uno dei messenger più sicuri, grazie al protocollo Wire Swiss basato su Signal e permette la registrazione anonima. In secondo luogo, la crittografia end-to-end con la possibilità di sincronizzare le chat crittografate è supportata per impostazione predefinita.
Supporta le chat di gruppo crittografate (fino a 128 persone) e chiamate in conferenza sicure (fino a 10 persone). Il target di Wire più che i piccoli utenti sono infatti le comunicazioni aziendali. Wire permette inoltre la condivisione del proprio schermo con un altro utente e un gruppo, supportando anche le funzioni di condivisione di file multimediali e di filtraggio audio.
Permette anche di formattare il testo in grassetto e in corsivo e di creare delle liste all’interno di una chat. Sarai anche in grado di ottimizzare le dimensioni dei file per facilitarne la condivisione, nonché di impostare dei timer per l’eliminazione dei messaggi, per una maggiore riservatezza.
Pro di Wire: chat sicure, possibilità di uso simultaneo su 8 dispositivi, qualità della chiamata, crittografia end-to-end con chat crittografate sincronizzare. Contro di Wire: app a pagamento.
Threema, i pro e i contro
Threema è un app di messaggistica alternativa a WhatsApp che promette completa riservatezza. La lista contatti e le informazioni dei gruppi si trovano solo nella memoria del tuo telefono, non nell’applicazione, mentre i messaggi vengono cancellati a consegna avvenuta. Inoltre, puoi stabilire contatto con una persona utilizzando un ID a 8 cifre invece che il numero di telefono, così proteggendo ulteriormente la tua privacy. Puoi anche verificare i contatti con dei codici QR univoci.
Ciò che rende Threema una delle migliori alternative a WhatsApp è il fatto che sia open source, dunque chi vuole può verificarne l’attendibilità in fatto di privacy, e non registri indirizzi IP o metadati che aiutano a tracciare gli utenti o profilarli. Inoltre i suoi server sono in Svizzera, paese particolarmente rigoroso sulla tutela della privacy. Costa 4 euro. Ma sono soldi ben spesi. I pro di Threema: numero di telefono non necessario, contatti verificabili tramite codici QR, protezione delle chat con password. I contro di Threema: app a pagamento
Riot.IM, i pro e i contro
Riot.IM è un appa di messaggistica che supporta le chiamate VoIP e video, oltre alla crittografia end-to-end per i messaggi. Ogni utente riceve un ID univoco, che viene impiegato al posto del numero di telefono per un maggiore anonimato. Riot gira su un software open source. Anche se ha i propri bot, gli sviluppatori sono invitati a crearne di propri. Questo permette agli utenti di interagire con il software, rendendolo più versatile e sicuro. Tali funzionalità open source fanno di Riot un’app più adatta a dei team di sviluppatori che a dei gruppi aziendali.
L’app è disponibile in sette lingue e la versione desktop ha un’interfaccia pulita e invitante. Riot, inoltre, consente di collegarsi ad altre applicazioni. I pro di Riot.IM: ID utente al posto dei numeri di telefono, software open source, client desktop chiaro, disponibile in sette lingue. Contro Riot.IM: crittografia da attivare manualmente.
Session, i pro e i contro
La prima riga dell’informativa sulla privacy di Session recita: “Session non sa chi sei, con chi stai parlando o il contenuto dei tuoi messaggi”. Beh parte bene che ne dite. Questo significa che l’app non memorizza alcuna informazione identificativa come il nostro indirizzo IP o il numero di telefono, l’ID e-mail o qualsiasi altra informazione che può essere collegata alla nostra vera identità o utilizzata creare un profilo utente.
Tra i suoi punti di forza c’è anche la frase di sicurezza da memorizzare per proteggere l’account ID Come Whatsapp, Session offre la possibilità di fare anche chiamate di gruppo e inviare messaggi vocali senza bisogno di scambiare il numero di telefono: basta un nickname o anche un QR code.
Come una classica app di messaggistica anche Session supporta chat di gruppo, con due modalità di encrypting: lato server e lato client. Un’altra scelta risulta nella tipologia di crittografia end-to-end. Encrypting per ogni partecipante oppure con chiavi per gruppi medio-piccoli il cui numero di partecipanti cambia sporadicamente. Questo non esclude la possibilità di creare grandi gruppi con membri occasionali. Inoltre, dopo l’invio di ogni messaggio è calcolata una “prova di lavoro” finché tutti i membri passano online.
Con Session è inoltre possibile inviare allegati. Per farlo il sistema si interfaccia con un server centralizzato non attendibile che memorizza i dati in modo ignaro
Il fatto che sia un messenger crittografato end-to-end, che si concentra sulla riduzione dei metadati sensibili lo rende una delle migliori alternative a WhatsApp nel 2021. I pro di Session: non memorizza alcuna informazione identificativa, protezione account ID con frase psw, invio messaggi vocali con un solo nickname o QR Code. I contro di Session: poco user friendy.