Lo sviluppo della guida autonoma è una delle flange della tecnologia del futuro maggiormente finanziata negli ultimi anni. E se per il settore automotive il percorso sembra ancora lungo e farraginoso gli scenari nel settore driverless, ovvero quello dei mezzi che si muovono senza la necessità di un autista, inizia a coinvolgere altri mondi. Come quello della nautica. Protagonista, la prima barca a guida autonoma. La Mayflower, un natante governato dall’intelligenza artificiale. Il progetto Mayflower è stato voluto dalla organizzazione non profit Promare, che vuole preservare e studiare gli ecosistemi marini. Il prossimo 16 settembre è stata fissata la partenza. L’arrivo sulla costa est degli Stati Uniti è attesa due settimane dopo.
La Mayflower Autonomous Ship sarà in grado di trascorrere lunghi periodi in mare grazie all’accumolo di energia solare, raccogliendo dati sull’oceano. Promare ha collaborato con IBM al fine di creare questo mezzo tecnologico che nel nome ricorda la nave inglese che nel 1620 portò i primi pellegrini in America.
Mayflower, la prima barca a guida autonoma
Dalla città inglese di Plymouth, lo stesso porto dal quale salparono i coloni, Promare vuole varare la prima barca a guida autonoma. E se per metà di settembre, condizioni dell’oceano permettendo, Mayflower compirà il suo primo viaggio, nel 2021 l’obiettivo è quello di far compiere alla barca a guida autonoma un’intera traversata atltantica in totale autonomia. La Mayflower di nuova generazione consentirà agli scienziati di raccogliere i dati di cui hanno bisogno senza correre rischi in mare aperto. Informazioni su questioni critiche come il riscaldamento globale, l’inquinamento da plastica degli oceani e la salute di pesci e mammiferi marini saranno raccolti dalla Mayflower Autonomous Ship in autonomia.
“L’esplorazione dell’oceano è laboriosa, costosa e talvolta pericolosa. E con il Covid-19 è chiaro che abbiamo bisogno di nuovi approcci per comprendere e conservare una delle risorse più importanti del mondo” spiega IBM sul proprio sito nella pagina dedicata al progetto con Promare.
Viaggi in sicurezza per Mayflower
Vero che un oceano gode di maggior libertà di movimento rispetto ad una metropoli ma la sicurezza anche in mare viene prima di tutto. Soprattutto in una fase embrionale di test sulla guida autonoma di questo gioiello di Promare. Innanzitutto l’imbarcazione è stata costruita per affrontare le tempeste nell’Oceano Atlantico e, se l’operazione dovesse andare a buon fine, si raggiungerebbe un primato. Nessuna barca non militare di quelle dimensioni (è lunga appena 15 metri) ha mai affrontato con successo la traversata. E poi la Mayflower è stata “addestrata”. Grazie al machine learning ha immagazzinato 1 milione di immagini che le permetteranno di farsi strada in acqua senza mettere a rischio altre imbarcazioni. L’obiettivo della missione non si esaurisce alla sfida tecnologica: c’è anche l’ambiente. Ecco allora che l’intero viaggio sarà garantito dai pannelli solari. In caso di emergenza c’è comunque un generatore diesel a bordo.
100mila sterline per il primo test
Promare sul suo sito ufficiale parla di ben 150 persone che hanno partecipato al crowdfunding per sostenere l’iniziativa. Sono state raccolte 100mila sterline. Appuntamento dunque per metà settembre quando potrebbe avvenire la partenza della Mayflower. Una pioniera del futuro della mobilità. Proprio come i coloni che partirono 400 anni fa dalla città inglese di Plymouth.