Presentata al Salone di Ginevra del 2016 la Bugatti Chiron aveva il compito di sostituire un’auto iconica come la Veyron. E a distanza di 4 anni la sua attuale storia racconta di un successo indiscutibile rispetto alla più anziana cugina. Tanto che la casa di Molsheim ha deciso di dedicare al 250° esemplare prodotto una versione speciale da presentare al Salone di Ginevra 2020, la Bugatti Chiron Edition Noire Sportive.
Raggiungendo la quota di 250 unità assemblate, esattamente il 50% dell’intero piano previsto (500 esemplari saranno prodotti in totale per Chiron), gli ordini per la hypercar sono stati già più di 150 per il secondo lotto in arrivo nei prossimi 4 anni che chiuderanno la carriera di Chiron. Il tutto nonostante il prezzo non sia accessibile a “poveri mortali”. Parliamo di un auto con un prezzo a partire da 2,4 milioni di euro, tasse escluse.
La vettura in origine è spinta da un motore 16 cilindri da 8,0 litri, in grado si sprigionare fino a 1.600 CV di potenza. Dopo il lancio sono state create versioni ancora più esclusive, come la Sport, la Sport 110 Ans e la mostruosa Super Sport 300+. Quest’ultima è stata progettata appositamente per essere l’auto di produzione più veloce al mondo. Con un’aerodinamica specifica e 1.578 cavalli è riuscita a raggiungere i 490,484 km/h (più di 300 miglia orarie, come suggerisce il nome).
Come sarà Bugatti Chiron Edition Noire Sportive
La Chiron Edition Noire Sportive, elegantissima e super sportiva allo stesso tempo, aggiungerà una tonalità con riflessi intensi in nero opaco che avvolgono la fibra di carbonio e caratterizzano spoiler, griglia del radiatore, cerchi e l’inconfondibile profilo a forma di C sulla fiancata. Anche all’interno le rifiniture in nero opaco richiamano la carrozzeria, dai sedili neri, ai quadranti, al cambio.
“Dopo un anno ricco di record, – ha commentato Stephan Winkelmann presidente di Bugatti – questa Chiron numero 250 rappresenta la pietra miliare di un altro anno di risultati straordinari. Ogni singolo esemplare di Chiron ha dimostrato di essere al vertice dell’artigianato automobilistico. Non vedo l’ora di entrare nella seconda metà del ciclo produttivo“.