Scrittore e filosofo, Michel Eyquem de Montaigne nacque il 28 febbraio 1533 a Castello de Montaigne, Perigord. Di nazionalità francese, viene ricordato pure come un politico e come aforista. Suo padre lo istruì come umanista, mandandolo a balia in un piccolo villaggio per abituarsi al modo di vivere più umile e comune.
Michel Eyquem de Montaigne
A tre anni, Michel Eyquem era di nuovo al castello della sua famiglia e il suo precettore fu il tedesco Hortanus, che ebbe l’ordine di parlargli solo in latino. Così, a 13 anni, Michel sapeva solo questa lingua. Al collegio della Guyenne, a Bordeaux, imparerà il francese, il greco antico, la retorica e il teatro. Nel 1557 divenne consigliere alla Cour des Aides, Corte degli Aiuti, di Perigueux, in seguito fusa con il Parlamento di Bordeaux, grazie agli studi di diritto che aveva fatto dopo aver frequentato il Collegio.
Qui resterà 13 anni, con diverse missione presso la corte di Francia. Dal 1561 al 1563 fece parte della corte di Carlo IX.
Nel 1570 si ritirò nelle sue terre dedicandosi alla meditazioni. E qui vedranno la luce, nel 1571, i Saggi, la sua opera più importante. Commentando classici come Plutarco, Lucrezio e Seneca, Montaigne analizzò la condizione umana e la quotidianità. I Saggi sono il ritratto di uno scettico, per il quale sono da condannare le dottrine troppo rigide e le certezze cieche. Avranno molta influenza nella filosofia francese e occidentale. (Wikipedia)
Michel Eyquem de Montaigne: le 11 frasi celebri
- L’uomo è davvero insensato: non saprebbe fare un verme e fabbrica dei a dozzine.
- Una vittoria non è tale se non mette fine a una guerra.
- Vera libertà è potere tutto su se stessi.
- Un uomo deve mantenere un piccolo recesso dove può essere se stesso senza riserve. Solo nella solitudine egli può conoscere la vera libertà.
- Nulla di nobile si è realizzato senza pericolo.
- Le donne hanno ragione a ribellarsi contro le leggi, perché noi le abbiamo fatte senza di loro.
- Nessuno che non sia un pazzo è sicuro e determinato.
- L’abitudine ci nasconde il vero aspetto delle cose.
- Setaccia tutto e non prendere nulla sulla fiducia.
- Il bene pubblico richiede che si tradisca e che si menta e che si massacri.
- Che cosa ha fatto agli uomini l’atto genitale, così naturale, così necessario e così giusto, perché non si osi parlarne senza vergogna e lo si escluda dai discorsi seri e moderati?
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