E’ sempre lei, indistinguibile, sempre uguale ma sempre diversa, rassicurante nella sua sportività rabbiosa. E’ stata finalmente svelata al salone di Los Angeles 2018 la nuova generazione, l’ottava, della Porsche 911.
Porsche 911 al Salone di Los Angeles
Per chi mangia pane e boxer, serie 992. Per tutti i milioni di appassionati nel mondo, semplicemente “la” Porsche. Quella forma unica nata nella mente di Ferdinand negli anni ’30 e portata alla luce nel primo dopoguerra dal figlio Ferry con la 356 ed evoluta nel 1963 per mano del nipote Butzi nell’auto che sarebbe diventata un fenomeno mondiale.
Sono passati quindi ben 55 anni dalla nascita della Porsche 911 e la nuova ancora ci appare maledettamente somigliante alla prima. Chiamatelo DNA o marchio di fabbrica, a Zuffenhausen sarebbero stati dei folli a stravolgerlo. Mai riparare ciò che funziona e il design della 911 ha sempre funzionato perfettamente.
Funziona così bene che effettivamente si fa molta fatica a scorgere sostanziali differenze stilistiche fra la nuova serie e la precedente. I dettagli che affiorano riguardano i nuovi fari a matrice di LED, le prese d’aria anteriori con lamelle variabili per migliorare l’aerodinamica, il classico cofano piatto (non dovremmo nemmeno dirlo, ma le 911 hanno sempre avuto un motore posteriore a sbalzo con architettura boxer, cioè a cilindri contrapposti); sulla fiancata le ruote montano cerchi da 20 pollici davanti e da 21 dietro, per aumentare l’impressione energica di questa belva che ora è ancora più potente; vengono introdotte le maniglie elettriche che rientrano nella carrozzeria, per migliorare l’efficienza aerodinamica.
Passando alla coda, il “family feeling” dei canoni stilistici attuali Porsche si ritrova su questa 911 con i fanali uniti in un corpo unico da una striscia a LED che percorre l’intera larghezza. L’alettone è variabile in tre posizioni.
Interni
Gli interni mostrano un sapiente equilibrio fra richiami alla tradizione e spinta decisa verso il futuro. La plancia a sviluppo orizzontale è ispirata alle 911 degli anni Settanta; per quanto riguarda la strumentazione, intoccabile il contagiri centrale, affiancato da due display con le altre informazioni.
Lo schermo a centro plancia ha ora una diagonale di 10,9 pollici sotto al quale si trovano cinque pulsanti per le funzioni primarie. Poi quintalate di funzioni digitali su cui spicca il Porsche Connect Plus. Tra i numerosi sistemi di assistenza alla guida segnaliamo l’assistente alla visione notturna, basato su una telecamera che rileva le fonti di calore (ma il veicolo non spara missili).
Prestazioni
Arriviamo a ciò che più conta in una Porsche 911: le prestazioni. Il motore è sempre il recente sei cilindri turbo 3.0, evoluto fino a guadagnare 30 cavalli: il totale ora ammonta a ben 450, insieme ad una coppia massima di 530 Newton metri (30 in più). E’ invece nuova la trasmissione con cambio a doppia frizione e otto rapporti. (visita il sito ufficiale)
Trazione posteriore sulla Carrera S e integrale sulla Carrera 4S. La prima vanta 3,7 secondi nell’accelerazione 0-100, mentre la 4S segna 3,6 secondi. E’ un miglioramento di 4 decimi sulla serie attuale. Velocità massime rispettivamente di 308 e 306 Km/h. I consumi sono stati dichiarati ma, sinceramente, non ce ne importa assolutamente nulla. In un’auto di quella potenza e del prezzo base di 123.999 euro Iva inclusa (132.051 la Carrera 4S) si tratta di parametri irrilevanti. Quest’auto è nata per correre. E ha corso e vinto ovunque. Quando si vuole risparmiare e/o inquinare meno, si sceglie altro.
(Foto ufficio stampa)
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