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Matteo Beraldi, direttore creativo di ELITE TO BE: “Il locale diventa globale”

elite to be
Molto interessante l'incontro con Matteo Beraldi, direttore creativo di ELITE TO BE, durante la Milano Design Week. Qui su Stylology.it la nostra bella chiacchierata.

Durante la Milano Design Week abbiamo girato tra Tortona, Isola e Lambrate alla scoperta delle novità del mondo del design. Molto interessante l’incontro con Matteo Beraldi, direttore creativo di ELITE TO BE. Qui su Stylology.it la nostra bella chiacchierata.

ELITE TO BE alla Milano Design Week 2018

“Seguo la direzione artistica di ELITE TO BE, azienda friulana di grande qualità – ci ha spiegato Matteo Beraldi – Durante il Salone di quest’anno, presentiamo la nuova collezione. È un’azienda che si occupa di arredamento – tavoli, sedie, madie e librerie – e che ha fatto un grosso lavoro legato alle finiture, alla matericità dei prodotti. Abbiamo una visione attuale e innovativa, sia per quanto riguarda il mercato estero sia quello italiano”.

Splendido il nuovo catalogo…

“Lo abbiamo stampato da pochissimo e include sei racconti. Abbiamo infatti scelto sei diversi luoghi geografici sparsi in tutto mondo, legati a tendenze o culture, e da lì si sono poi sviluppati questi differenti scenari, ognuno con una sua caratteristica”.

Come avete scelto le città presenti nel catalogo?

“Ho voluto giocare con il concetto di globalizzazione. Oggi tutti acquistano essenzialmente le stesse cose e si perdono un po’ le tradizioni locali. Io, quando parlo di globalizzazione, preferisco dire glocalizzazione, quindi il locale che diventa globale. Noi abbiamo portato fuori il Friuli, l’italianità, e quindi la capacità di questo comparto industriale friulano che ha grandi doti produttive”.

“E poi abbiamo scelto queste mete ideali, dove i nostri clienti si possono rivedere. A Hong Kong abbiamo uno stile molto più minimale, pulito, con finiture ed essenze particolari ed esotiche. Su Londra abbiamo un’idea di stile vittoriana, quindi con queste case con un contrasto tra moderno e classico. E ancora su Milano, dove abbiamo scelto idealmente un appartamento al Bosco Verticale, tecnologico e multimaterico, perché ci piaceva dare questa sensazione di natura che entra in una casa al contempo tecnologica e moderna”.

Come si sposa il vostro progetto in un’idea più generale della Milano Design Week che vede sempre più aree di Milano coinvolte?

“Ormai la Design Week si sta ampliando ed allargando. Ben venga che ci siano così tante zone ma l’importante è che resti ben salda e fissa l’idea di design, di progetto. Quindi ci devono essere dei contenuti forti: se la gente si sposta voglio che vada a vedere arredamento, prodotti… tutto quello che comunque è design e progetto e sia legato all’innovazione. Meno superficialità e più profondità progettuale, insomma”.

Quanto è ancora importante, nella Design Week, il Salone del Mobile?

“La Fiera è fondamentale. Il Salone del Mobile è il cuore pulsante, e vero, in cui ci sono il design e il business, dove si fanno gli affari e si presentano i prodotti nuovi, con aziende storiche e meno storiche. Ed è assolutamente importante andare. Poi al Salone si aggiunge questo Fuori Salone milanese che è alquanto interessante e molto più sperimentale forse, più legato ad un discorso di evento. Diciamo che il Salone non annulla il Fuori Salone e viceversa”.

Per saperne di più visitate il sito ufficiale.

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