CUPRA e-Racer: conosciamola meglio. In queste settimane abbiamo assistito alla nascita di CUPRA come marchio autonomo, da cui arriveranno le prossime versioni sportive delle auto prodotte dalla Seat. A questo si aggiunge la concentrazione intorno a questo nome di tutte le attività ufficiali nelle competizioni.
Abbiamo già accennato alla CUPRA TCR preparata per la stagione 2018 delle varie categorie turismo. Però in questi ultimi anni si sta sviluppando anche la branca del motorsport elettrico, ora limitata alla Formula E ma per forza di cose diventerà sempre più importante nei prossimi anni. Anche la neonata divisione della casa di Martorell si sta preparando a fare la sua parte. Il primo esempio è un concept mostrato in anteprima mondiale al salone di Ginevra 2018. Il suo nome è CUPRA e-Racer.
CUPRA e-Racer: un gioiello unico
Di cosa si tratta? E’ la prima auto da corsa elettrica di categoria turismo al mondo. Deriva dalla Seat Leon Cup, di cui conserva buona parte della struttura. Le differenze principali nel design sono dovute appunto alla diversa forma di propulsione, quindi cambia soprattutto la sezione frontale della vettura. Sparisce la griglia centrale, resta solo la presa d’aria inferiore.
Conservate naturalmente tutte le altre aperture laterali e superiori, la cui funzione è soprattutto aerodinamica (diminuire la pressione dell’aria all’interno del corpo vettura, attenuare i vortici e dirigere i flussi verso l’alto, in modo da migliorare il carico verticale). Per il resto il look è quello di una cattivissima berlina a due volumi preparata per le corse in pista col suo bel kit aerodinamico composto da ala fissa posteriore, poi splitter anteriore, fondo piatto ed imponente estrattore posteriore per creare l’effetto suolo.
Sistema di propulsione
Ma queste sono caratteristiche comuni a tutte le auto da corsa. Ciò che ci interessa particolarmente della CUPRA e-Racer è il suo sistema di propulsione. Si tratta di una vettura totalmente elettrica, quindi è necessario sottolineare due dettagli molto importanti per evidenziare la complessità di un progetto simile.
Il problema principale per un’auto da corsa elettrica non è tanto l’autonomia: infatti quella dipende esclusivamente dal regolamento tecnico del singolo campionato, quindi la durata della gara e la quantità di batterie (corrispondente al “serbatoio di benzina”) vengono adeguate di conseguenza. In questo non ci sono differenze con le competizioni tradizionali in cui sono vietati i rifornimenti.
Il maggiore ostacolo tecnico è invece dato dalla gestione termica. Perché qui a scaldarsi non è solo il motore ma anche e soprattutto le batterie. Gli impianti di raffreddamento di un’auto elettrica sono più complessi di quelli progettati per la propulsione a combustione interna, ancora di più in una vettura da competizione. Senza andare troppo sul tecnico, la difficoltà nello smaltire il calore impedisce di sostenere velocità molto elevate per lunghi tratti, senza contare che le batterie si scaricherebbero troppo rapidamente.
E’ uno dei motivi per cui ad esempio le monoposto di Formula E di prima generazione non superavano 225 Km/h di velocità massima. Inoltre i tempi lunghissimi di ricarica delle batterie obbligavano i team a sostituire l’intera vettura tra una manche e l’altra. Le cose miglioreranno con la seconda generazione grazie alle nuove batterie di maggior capacità e gestione generalmente più raffinata del calore: si arriverà a 280 Km/h e non sarà più necessario sostituire la macchina.
Torniamo alla nostra CUPRA e-Racer. Non esistendo attualmente campionati turismo elettrici, l’aspetto della durata è ancora tutto da definire. Le potenzialità della vettura sono comunque notevoli. Il motore è in grado di erogare ben 300 kW in modo continuativo, arrivando ad un picco di 500 (corrispondenti a 680 cavalli) per brevi tratti.
A titolo di confronto, le Formula E attuali raggiungono solo 180 kW in gara e 200 in qualifica. Di conseguenza le prestazioni teoriche della CUPRA sono decisamente elevate: accelerazione 0-100 in 3,2 secondi, 0-100 in 8,2 e velocità massima di 270 Km/h.
Non conosciamo il peso, ma anch’esso dipende strettamente dai regolamenti. La trasmissione è diretta sulle ruote posteriori, non esiste cambio di velocità. L’elettronica del Torque Vectoring previene i pattinamenti. Altro dettaglio molto moderno e inconsueto: non esistono i classici specchietti retrovisori; il pilota controlla quello che accade dietro di sé grazie ai display interni che proiettano le immagini catturate da tre telecamere.
Quando vedremo la CUPRA e-Racer in pista?
Nel 2018 verrà impiegata in alcuni eventi dimostrativi. Invece nel 2019 sarà organizzato un vero campionato. Regolamenti tecnici e sportivi verranno studiati, ci viene comunicato, per ottenere corse “molto più attive, incredibilmente dinamiche, intense e appassionanti”. Non vediamo l’ora.
[Photo CUPRA press]
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