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Aria FXE: ecco la hypercar ibrida californiana che sfida le europee

Aria FXE
Aria FXE: è americana, anzi californiana, quindi eccessiva al quadrato. Il design è iperbolico. Una hypercar ibrida che fa discutere.

Oggi parliamo della Aria FXE. Siete pronti? Ormai se non schiaffi almeno mille cavalli sotto il cofano non sei più nessuno. Questo è uno dei vari livelli di follia verso cui il mondo dell’automobile si è orientato da qualche anno. La “colpa” originale, se vogliamo così definirla, è della Bugatti. Sono stati loro infatti nel 2005 a mettere in commercio la prima auto stradale di produzione ad aver sfondato quell’incredibile barriera di potenza.

Per quanto fantastica e superlativa sia stata, la Veyron rimane un puro esercizio di alta ingegneria e sfoggio di muscolatura finanziaria da parte del gruppo Volkswagen. Ma dato che in questo ambiente (come in molti altri, del resto) quello che fa uno deve essere poi fatto anche dagli altri, non importa se abbia un senso, a ruota sono seguiti diversi altri costruttori. Oggi c’è un vero e proprio segmento, quello delle hypercars. L’ultima arrivata si chiama Aria FXE, mostrata al salone di Los Angeles 2017.

Aria FXE: eccessiva al quadrato

E’ americana, anzi californiana, quindi eccessiva al quadrato. Il design è iperbolico, non può non esserlo. Va naturalmente precisato che quando un’auto ha questo livello di prestazioni, le forme sono quasi del tutto obbligate per precise esigenze aerodinamiche. Infatti all’aumentare della velocità aumenta anche la resistenza dell’aria; di conseguenza si deve aumentare ulteriormente la potenza; ma quando si va oltre la soglia dei 300 Km/h, ogni piccolo incremento di velocità necessita un grosso incremento di potenza.

Un importante aiuto viene dato dall’efficienza aerodinamica; tuttavia non si può fare a meno delle appendici, come splitter, minigonne, estrattori e alettoni, perché altrimenti a quelle velocità la stabilità della vettura verrebbe gravemente compromessa. Ma ogni appendice in più aumenta la resistenza aerodinamica. Così è necessario aumentare la potenza. Risultato: anche la Aria FXE è piena d’ali e alette ovunque, come tutte le altre colleghe. La parte più originale è la coda, con quelle abominevoli doppie cavità grandi quanto la vettura stessa. (sito ufficiale)

Coupé a due posti

Parliamo della tecnica, sebbene le informazioni in merito siano piuttosto scarse. Si tratta di una coupé a due posti secchi il cui telaio è costruito interamente in fibra di carbonio, come la carrozzeria monoscocca. Qui è utile fare una digressione. Il costruttore si chiama Aria Group. Quest’azienda ha una ventina d’anni. Si tratta essenzialmente di un laboratorio di alta progettazione ingegneristica, attivo in più settori industriali: automobilistico, aerospaziale, architettonico e multimediale.

Al suo attivo conta tanti progetti speciali. C’è la mano di Aria ad esempio nel Ford Interceptor, nel concept Kia GT4 Stinger, nella Tesla Model S, nella Porsche 911 preparata da Singer; in altri campi, nei veicoli della monorotaia di Los Angeles, nella capsula spaziale Space X Dragon, negli impossibili veicoli dei film (e relativi videogiochi) Avengers, Transformers 3 e 4, Tron o Men in Black 3.

Ma torniamo alla “nostra” Aria FXE soffermandoci sulla meccanica. Si tratta di un’auto ibrida a trazione integrale. Nel senso che il motore a benzina è collegato all’asse posteriore e due motori elettrici alle ruote anteriori. Dietro c’è un caro, vecchio, rassicurante e molto yankee V8 6.2 sovralimentato con supercharger, che eroga la bellezza di 720 cavalli. Non conosciamo l’origine di questo motore; tuttavia, dato che il prototipo Aria di un anno fa montava uno Chevrolet da 500 cavalli, non è azzardato ipotizzare che anche l’attuale provenga dalla General Motors. Il cambio è un automatico a doppia frizione e sette rapporti.

Due motori elettrici

All’avantreno ci sono altri due motori elettrici che portano la potenza complessiva a 1.150 cavalli e una coppia totale di 1.784 Newton metri. Divaghiamo un momento per riflettere su quest’ultima cifra, più adatta a veicoli ferroviari che terrestri. Il camion Volvo FH16, un bestione entrato nel Guinness dei primati per aver trainato un convoglio di 20 container dal peso totale di 750 tonnellate, ha nella sua configurazione massima una coppia di 3.500 Nm (750 cavalli di potenza).

Aria FXE ha la metà della coppia, ma deve trascinare solo se stessa, cioè una massa di 1.565 Kg, 70 in meno della Porsche 918 Spyder. Ciò che stupisce sono i dati delle prestazioni: accelerazione 0-97 Km/h (cioè 0-60 miglia) 3,1 secondi, velocità massima 354 Km/h. Deludente, in senso relativo. La prima Veyron, 12 anni fa, con 150 cavalli in meno e circa 300 Kg in più, raggiunse 407 Km/h e accelerava sullo 0-100 Km/h in 2,5 secondi, senza disporre del boost aggiuntivo di coppia di un motore elettrico.

Il dato più importante fra quelli non divulgati è il prezzo. Alcuni osservatori dubitano che questa vettura arrivi effettivamente alla produzione. E’ stato però dichiarato che verranno costruiti 400 esemplari, i primi dei quali in consegna nel 2019. Ovviamente non si sborseranno cifre inferiori al milione di dollari. Mille dollari al cavallo. Neanche tanto, se pensiamo ai 2,4 milioni della Bugatti Chiron, che di cavalli ne ha 1500. Follia stellare.

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