Gli oggetti del nostro quotidiano raccontano sicuramente una storia. Una parte della nostra storia. Sono legati a noi, a momenti, gesti e situazioni uniche e speciali che sono tasselli della nostra vita. Ed invece mi sono trovata a scoprire molte più storie in una sola serata! E fino al 29 ottobre potrete farlo anche voi!
Al Mudec con Subito
Nell’occasione del decimo anno di vita di Subito, piattaforma marketplace con più di 8 milioni di utenti unici mensili esposti al bistrot del Mudec – Museo delle Culture di Milano vi sono i lavori del Digital Creative Director Simone Bramante, in arte Brahmino, che, seguito dai suoi 885milioni di followers racconta attraverso oggetti semplici e di uso quotidiano cambiamenti socio-culturali e desideri, icone e compagni di viaggio che hanno caratterizzato il nostro Paese nell’ultimo decennio.
Oggetti vissuti, utilizzati e riutilizzati, in uno storytelling pop e potente, in un contesto astratto e colorato, reso vivo e “conosciuto” dal racconto che istintivamente arriva.
La scelta non è casuale, gli oggetti rappresentano le dieci ricerche più frequenti su Subito, portale su cui ci sono 36.000 Vespe ed ogni minuto si vende una moto, insieme a 11.000 annunci di badanti e 1400 Playstations.
Seguitissimo su Instagram, Brahmino racconta della meno creatività del mondo digital e in particolare del social, ma della continua voglia di esplorare, con leggerezza e creare immagini sempre nuove. In vesti decisamente più pop rispetto al suo solito, gli scatti si compongono di sfondi in palette di colori corporate, ben selezionati, e, inquadrati dall’alto gli oggetti insieme ad alcuni pezzi dall’infanzia dell’artista. Brahmino sceglie come protagonista il figlio di 8 anni, molto divertito a ritrovarsi tra gli scatti appesi.
Second Hand Economy
La serata prosegue con della buona musica e l’intervento di Melany Libraro, CEO di Schibsted Italy, branch italiana di Schibsted Media Group di cui fa parte Subito che spiega che il punto di forza della piattaforma è essere fedeli a sé stessi, ma al contempo rimanere aperti e sfruttando le inaspettate potenzialità legate alla “Second Hand Economy”.
Racconta della romantica idea del non gettar via oggetti a cui si è affezionati, e delle storie di vita che si celano dietro ad essi, come può dirci del sogno da musicista di un ragazzino la sua prima chitarra, ma amplia di discorso con temi di spreco e sostenibilità: allungando il ciclo di vita di un oggetto si ha anche un impatto ambientale importante.
Le storie evocate dagli scatti sono immediate, dirette proprio forse perché parte di ognuno di noi. A chiudere elegantemente, e quasi incredibilmente, il Fil rouge sottile ma presente in ogni immagine, è uno scatto, il mio preferito, di una casetta di legno fuori città, al cui interno vi sono tantissimi oggetti, tutti provenienti da Subito.
I proprietari, trovati quasi per caso, hanno deciso di realizzare una vera e propria collezione di oggetti della piattaforma, in una celebrazione dell’usato e del significato dietro ad ognuno di essi. Una mostra unica ed un’esperienza unica, attraverso il conosciuto e l’usato presentatoci in modo completamente nuovo per (ri)scoprire il futuro attraverso il passato, e, perché no, anche qualcosa di più! Ve lo dice la badante, modernissima Mary Poppins!