Prosegue la nostra chiacchierata con Martino Mombrini, Direttore Marketing Divisione IT di Samsung Italia, alla Milano Games Week. Abbiamo parlato di eSport e dello sviluppo in Italia (Qui la prima parte dell’intervista). Ora è tempo di analizzare il mondo delle televisioni e dei monitor in rapporto con quello dei games.
Che televisore è utile avere per giocare?
“Il televisore è senz’altro la periferica d’eccellenza per la console. Noi siamo nell’ambito gaming sia sulla parte tv sia sulla parte monitor: la parte tv è orientata più al mondo console, la parte monitor più al mondo PCE, diciamo gaming un po’ più spinto – spiega Mombrini a Stylology.it – Ovviamente la console è diventata un oggetto di arredo – così come lo è la tv ormai da qualche anno – ma è altrettanto importante che la tv, oltre che bella esteticamente, sappia supportare le ultime novità arrivate nel mondo del gaming, come il 4K e HDR. Noi siamo presenti allo stand Microsoft da due anni e siamo presenti sia con la parte tv sia con la parte monitor: si tratta di una collaborazione molto stretta, che ci ha portato a fare molti eventi assieme. Alla Games Week siamo però presenti anche in altre aree, con prodotti e novità”.
I giovani hanno sempre meno la televisione in casa: pochi sanno che ora le tv possono collegarsi a Internet…
“Noi, da diverso tempo, spingiamo il concetto di smart tv, oggi diventato un aspetto fondamentale quando si sceglie un televisore. Le tv sono ormai quasi tutte smart e la differenza, tra di esse, la fa soprattutto il livello di applicazioni native che portano in dotazione e soprattutto il livello di aggiornamento che riesci a ricevere – in termini di applicazioni. Perché se acquisti una televisione, essa non è più solo un mezzo per vedere un film o la partita ma è la tua finestra sul mondo in modo interattivo”.
“Quindi è fondamentale che ci sia dietro un lavoro di sviluppo e di applicativi sempre aggiornati all’interno del televisore. Samsung è abbastanza avanti in tutto questo: storicamente siamo il brand che garantisce più applicazioni native (come Netflix, Amazon Video e così via…) e che assicura il maggior numero di publisher che pubblica applicazioni per i nostri device”.
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