Per capire lo spirito della Peugeot 208 GTi dobbiamo fare un passo indietro nel tempo. Siamo nei primi anni ’70. La passione automobilistica gode di grande vitalità, sempre più persone hanno voglia di guidare auto dotate di vena sportiva. Ma pochi potevano permettersi le celebri coupé e spider che accendevano la fantasia. Servivano auto di prezzo accessibile ma scattanti. Certo, i kit di elaborazione esistevano da tanto tempo, però facevano sempre parte di un ambito molto ristretto quasi sempre legato alle competizioni. Ci voleva qualcosa che uscisse dalla casa già pronto, in modo da divertirsi sulle strade di tutti i giorni senza complicazioni. Le auto compatte con carrozzeria a due volumi, motore anteriore e portellone posteriore che spioveva direttamente nel bagagliaio, chiamate in inglese hatchback, stavano cominciando a popolare il mercato.
Arrivano le “hot hatch”
Era solo questione di pomparle un po’ e dare un’aggiustatina a freni e assetto. Così arrivarono le “hot hatch”. Secondo diversi addetti ai lavori, la prima fu la Simca 1100 TI, nel 1973, dotata di ben 83 cavalli sotto il cofano; una potenza che per le leggerissime scatole di latta di quei tempi poteva far venire parecchi brividi. Poi il mercato si riempì: Autobianchi A 112 Abarth tra le piccole e Volkswagen Golf GTI tra le medie furono gli esempi più celebrati. Finché un bel giorno del 1984 arrivò lei: la Peugeot 205 GTI, e il mondo non fu più come prima. Né quello delle auto stradali né tantomeno il panorama delle competizioni, dove la mitica 205 T 16 dominò i rally per due anni; dopo di che i regolamenti cambiarono radicalmente perché le Gruppo B erano diventate troppo potenti per essere anche sicure mentre sfrecciavano sulla neve, tra gli alberi e ai lati dei precipizi.
Acceleriamo con la nostra macchina del tempo e arriviamo ai giorni nostri. Marzo 2013, al salone di Ginevra viene svelata la versione di produzione della Peugeot 208 GTi. E’ la vera erede di quella 205. Infatti l’attributo GTi non è più stato usato per le successive 206 e 207. La 208 GTi è “hot” in tutto e per tutto, pepata quanto e più della sua antenata. E’ identica la filosofia: divertirsi guidando senza spendere un patrimonio.
Peugeot 205 T 16: una belva
Prosegue anche la vita parallela strada-rally. La 205 T 16 da corsa era un mostro figlio dei suoi tempi, quando i regolamenti consentirono la creazione di belve da 600 cavalli per il campionato del mondo. Quel bolide vinse due mondiali con Timo Salonen e Juha Kankkunen. Oggi i programmi della Peugeot non prevedono la partecipazione al mondiale. Ma la tradizione del rally non si è mai interrotta; si è trasferita nei campionati nazionali. In Italia oggi la 208 T 16 è affidata alle sapienti mani dell’asso Paolo Andreucci, padrone del campionato italiano da parecchi anni.
L’anima del rally si trasferisce pienamente alla vettura stradale. Già la prima versione della 208 GTi era cattiva, aggressiva, entusiasmante, agilissima, precisa: uno spettacolo ad ogni curva, un’emozione totale ogni volta che si permetteva al 1.6 turbo da 200 cavalli di scatenarsi. In questi tre anni sono apparse alcune edizioni speciali che hanno puntato in parte sul design e in parte hanno mostrato progressivi affinamenti tecnici ad una base di partenza superlativa.
Arriva la Peugeot 208 GTi 30th
Per esempio la Peugeot 208 GTi 30th. E’ stata una serie limitata di 900 esemplari, 40 dei quali venduti in Italia, costruita nel 2014 per celebrare i 30 anni della 205 GTI. Si torna sempre dalla mamma, insomma (più la nonna, in realtà). Qui Peugeot Sport ci ha messo le mani in modo deciso: assetto ribassato, carreggiate allargate, otto cavalli in più per allinearsi al nome della macchina (ora attendiamo una 508 speciale da 508 cavalli), differenziale Torsen, che significa comportamento da sportiva pura, ancora di più del solito. Poi la cura estetica fatta di livrea bicolore rossa e nera e tutti quei dettagli che rendono anche visivamente la macchina una “dura”.
Peugeot 208 GTi by Peugeot Sport
A 2015 inoltrato è stato fatto un altro passetto avanti, anzi un passo doppio: restyling della 208 GTi “normale” che segue l’aggiornamento generale della gamma 208; poi l’attuale serie speciale, che si chiama 208 GTi by Peugeot Sport. Altri interventi mirati a migliorare ancora di più il comportamento stradale, a renderla ancora più estrema, cattiva, divertente. Estrema sempre anche nell’aspetto, tutta nera davanti, tutta rossa dietro.
[st-gallery id=”5752182555abb”]Peugeot 208 GTi/Nove celebra Paolo Andreucci
Arriviamo a febbraio 2016 con un’altra edizione speciale celebrativa, tutta italiana questa volta: la 208 GTi/Nove. Dedicata ai nove campionati italiani rally vinti da Paolo Andreucci. Qui dominano il tricolore nazionale e il logo “Ucci Ussi 9”, cioè i soprannomi di Andreucci e della moglie/navigatrice Anna Andreussi. Ma la festa italiana non è solo di carattere estetico; partendo dalla GTi by PS qui si è arrivati a vette ancora più estreme. La rimappatura della centralina ha portato il 1.6 turbo a ben 240 cavalli, l’assetto nuovamente rivisto per renderlo molto più corsaiolo, freni ovviamente calibrati per la potenza maggiorata. Tutto in questa macchina dice “competizione”. Fantastica.
[Photo Stylology.it by Andrea Schiavina]