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Osservatorio Calvizie: italiani insoddisfatti e disinformati

Osservatorio Calvizie
1.a edizione dell'Osservatorio Calvizie: sono stati presentati i risultati della ricerca condotta da Doxa Duepuntozero e promossa da HairClinic.

In occasione della prima edizione dell’Osservatorio Calvizie, sono stati presentati a Milano i risultati della ricerca condotta da Doxa Duepuntozero e promossa da HairClinic, gruppo biomedico impegnato nella cura dell’alopecia e delle affezioni del capello.

La ricerca permette di realizzare una fotografia di scenario sul fenomeno della calvizie in Italia, che riguarda uomini e donne, tra verità e miti da sfatare. L’indagine è stata condotta, infatti, per esplorare le problematiche annesse al tema calvizie in termini di percepito, diffusione del fenomeno, ripercussioni psicologiche su uomini e donne, impatto sulla loro vita sociale e relazionale, livelli di informazione, terapie conosciute e utilizzate.

Osservatorio Calvizie: la ricerca

La ricerca ha evidenziato quanto i capelli e il proprio cuoio capelluto siano un argomento che vede gli italiani dividersi in due grandi schieramenti, infatti circa 1 su 2 si dichiara insoddisfatto della propria attuale chioma. Il tema capelli crea un grandissimo coinvolgimento emotivo tanto da generare invidia nei confronti degli altri (ben 8 donne su 10 e 7 uomini su 10!) e questo indipendentemente dalla quantità di capelli che uno ha.

La perdita di capelli colpisce una gran numero di persone, quasi 2/3 degli italiani; anche nei giovani under 25 anni, 1 su 3 dichiara di soffrirne. Il problema dell’alopecia colpisce più del 10% degli uomini, e arriva al 21% tra quelli tra i 45 e 54 anni; le donne, invece, sono meno colpite seppur più informate.

Caduta dei capelli: sfatare dei miti

Andando a sfatare qualche mito, emerge come sia noto a quasi tutti che la caduta dei capelli non riguarda solo gli uomini, ma colpisce anche le donne; tuttavia nelle donne è percepita più come una rarità (soprattutto da parte degli uomini, mentre è alta la percentuale di donne che ritiene non vi siano differenze tra uomini e donne).

Guardando alla sfera maschile esce un quadro piuttosto importante del fenomeno:

  • tra i propri conoscenti sono decisamente più gli uomini che soffrono di caduta/perdita di capelli che quelli senza problemi.
  • il 40% delle donne con un compagno, ha il proprio partner che soffre di perdita di capelli; dato che si dimezza quando sono gli uomini a rispondere.

La caduta dei capelli è inoltre non solo un problema fisico/estetico ma anche un problema fortemente emotivo, la perdita dei capelli impatta decisamente sulla vita delle persone, quasi 1 su 3 degli uomini intervistati è stato preso in giro, 1 su 5 ha vissuto un momento di imbarazzo e 1 su 10 dichiara di non essere stato selezionato per un lavoro.

Circa le cause alla base del fenomeno, oltre a elementi di natura genetica e all’invecchiamento, i fattori che le persone credono incidere di più sono lo stress, i traumi e i medicinali.

A chi rivolgersi per maggiori informazioni e/o una risoluzione al problema?

Molto bassa risulta la pratica di recarsi da uno specialista per avere indicazioni riguardo ai propri capelli/cuoio capelluto, solo il 20% lo ha fatto. Tra chi soffre di caduta dei capelli, il dato cresce lievemente ma rimane comunque molto basso: solo il 27% degli uomini e 25% delle donne ha fatto una visita da uno specialista. Di contro, risulta invece molto elevata l’auto informazione, dove internet gioca un ruolo fondamentale.

“Emerge chiaramente come vi sia oggi un elevato gap tra chi soffre di un determinato problema come la caduta dei capelli e chi si informa, conosce e cura il proprio problema – ha spiegato Antonio Filoni, Business Executive di Doxa Duepuntozero – Dati i numeri elevati riguardanti le persone coinvolte e anche i risvolti psicologici del problema, risulta importante fornire informazione affinché le persone sappiano che curare il proprio cuoio capelluto è possibile, utilizzando diversi metodi e in momenti differenti della propria vita, magari agendo in anticipo rispetto all’evidenza estetica del problema”.

Donne più attente alla tematica

In relazione alle possibili cure, le donne confermano di essere più attente alla tematica in particolare verso l’impiego di shampoo, farmaci ed integratori. Seppure più utilizzati, l’efficacia riconosciuta a questi ultimi è molto bassa e risultano essere molto deboli anche dopo la prova effettiva. Tra le cure possibili, sono la medicina rigenerativa e la chirurgia quelle ritenute più efficaci e, per una risoluzione del problema, sono gli uomini quelli più disposti a spendere, 1 su 5 oltre 2.000 euro.

Questo dato evidenzia quanto gli italiani siano pronti a spendere anche cifre importanti per risolvere un problema legato al più antico simbolo di forza virile e l’arma di seduzione più charmant per le donne.

“I risultati di questa indagine evidenziano chiaramente quanto sia necessario fare cultura sulle problematiche annesse al tema calvizie e fornire informazioni corrette sulle possibili terapie e tecniche per contrastare il problema – spiega Mauro Conti, Direttore Scientifico HairClinic – Al momento la medicina rigenerativa applicata in questo ambito, attraverso un protocollo di cura olistico e personalizzato, rappresenta il sistema più all’avanguardia per la cura della calvizie”.

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