Dal 9 febbraio al 14 maggio 2017 Fondazione Prada presenta Slight Agitation 2/4: Pamela Rosenkranz, il secondo capitolo del progetto espositivo composto da quattro commissioni site-specific che si succedono all’interno della Cisterna nella sede di Milano.
Curato dal Thought Council della Fondazione composto da Shumon Basar, Cédric Libert, Elvira Dyangani Ose e Dieter Roelstraete, “Slight Agitation” prosegue con una seconda fase realizzata da Pamela Rosenkranz (Svizzera, 1979). Il suo lavoro segue quello di Tobias Putrih (Slovenia, 1972), mentre Laura Lima (Brasile, 1971) e Gelitin, il collettivo austriaco attivo dal 1993, saranno gli autori delle due successive installazioni.
Slight Agitation 2/4: Pamela Rosenkranz
Il nome del progetto richiama la formula poetica “une légère agitation” con cui lo storico francese Fernand Braudel ha descritto in una sua opera la marea del Mediterraneo.
L’espressione è mutuata dal Thought Council per indicare interventi di artisti diversi fra loro sia in termini teorici che pragmatici, chiamati a interferire e dialogare con il contesto spaziale e a imprimere con i loro lavori una nuova tensione creativa all’interno della sede di Milano. Le quattro proposte puntano a coinvolgere lo spettatore nella sua dimensione fisica e corporea, modificando la sua percezione sensoriale e influenzandone l’esperienza diretta di visitatore e fruitore dell’opera.
Il lavoro di Pamela Rosenkranz esplora le modalità attraverso le quali i processi fisici e biologici influenzano l’arte. La sua nuova installazione per “Slight Agitation”, dal titolo Infection, si basa sull’azione di un parassita attivo a livello neurologico, che colpirebbe circa il 30% della popolazione mondiale.
Un’imponente montagna di sabbia è realizzata all’interno dei vasti spazi della Cisterna, creando un confronto con la sua architettura industriale. Il materiale naturale è intriso di una fragranza ottenuta da feromoni di gatto ricreati in laboratorio, capaci di attivare specifiche reazioni di attrazione e repulsione a livello biologico e di influenzare in maniera subconscia il movimento dei visitatori. Una luce verde RGB illumina dall’alto questa enorme massa alterata chimicamente e ne fa evaporare lentamente il profumo.
Dopo l’installazione di Tobias Putrih che riguardava i concetti di gioco, politica ed emancipazione, il capitolo realizzato da Pamela Rosenkranz sviluppa ulteriormente il tentativo del Thought Council di sollecitare reazioni a livello mentale e corporeo e creare esperienze sensoriali e spaziali.
Il suo intervento può essere osservato e vissuto a distanze diverse, che modificano la percezione dell’architettura della Cisterna stessa. La pianta circolare dell’installazione e la ricerca scientifica alla base del progetto rimandano indirettamente alla funzione originaria di questo spazio, che in passato ospitava i serbatoi utilizzati per la fermentazione alcolica. La luce verde che filtra attraverso le vetrate della Cisterna trasforma l’intero edificio in una teca, percepita dall’esterno come un oggetto luminoso, creando un effetto che si intensifica con il buio.
Esperienza diretta e personale
I visitatori possono quindi avere un’esperienza diretta e personale dell’installazione da diverse prospettive, enfatizzando le qualità formali della Cisterna: la struttura, l’imponenza e l’atmosfera misteriosa. Una sensazione di incertezza causata da una reazione biologica e da una pluralità di contrasti (profumo e odore, caldo e freddo, densità e vuoto, luce e buio) attiva tutti i sensi. L’installazione di Pamela Rosenkranz sviluppa ulteriormente gli obiettivi di “Slight Agitation”, offrendo al pubblico la possibilità di vivere una nuova esperienza coinvolgente e collettiva.
Pamela Rosenkranz – note biografiche
Pamela Rosenkranz è nata nel Cantone di Uri, in Svizzera, nel 1979. Ha ottenuto un Master all’Accademia di Belle Arti di Berna nel 2004 e ha completato una residenza presso la Rijksakademie di Amsterdam nel 2012. È stata recentemente insignita del Paul Boesch Award dal Kunstmuseum Bern. Le sue prossime mostre si terranno presso l’ARoS Museum of Modern Art (Aarhus), la Boros Collection (Berlino), Sprüth Magers (Berlino), K21 (Düsseldorf) e la GAMeC (Bergamo).
Nel 2015, Rosenkranz ha rappresentato la Svizzera alla 56. Biennale di Venezia con la mostra Our Product. Nel 2013 un suo progetto è stato incluso nell’esposizione internazionale Il Palazzo Enciclopedico, a cura di Massimiliano Gioni, alla 55. Biennale di Venezia. La sua prima mostra personale negli Stati Uniti, Because They Try to Bore Holes, si è tenuta presso la Miguel Abreu Gallery nel 2012, alla quale è seguita Anemine nel 2016.
Altre mostre antologiche sono state My Sexuality (Karma International, 2014), Feeding, Fleeing, Fighting, Reproduction (Kunsthalle Basel, 2012), Untouched by Man (Kunstverein Braunschweig, 2010), No Core (Centre d’Art Contemporain, Ginevra, 2012), Our Sun (Istituto Svizzero, Venezia, 2009), e This Is Not My Color / The Seven Habits of Highly Effective People, un progetto realizzato in collaborazione con Nikolas Gambaroff, a cura di Gianni Jetzer (Swiss Institute, New York, 2011).
Le sue mostre collettive più recenti includono Wirikuta (Mexican Time-Slip), curata da Nicolas Bourriaud (Museo Espacio, Aguascalientes), Art Unlimited (Basilea), la 13. Triennale Kleinplastik Fellbach (Fellbach), Ich (Schirn Kunsthalle, Francoforte), Inhuman (Fridericianum, Kassel), la Marrakech Biennale del 2014, Speculations on Anonymous Materials (Fridericianum, Kassel) Descartes’ Daughter (Swiss Institute, New York), EXPO1: New York (MoMA PS1, New York), Chat Jet: Painting <Beyond> the Medium (Künstlerhaus, Graz, Austria), la Liverpool Biennial del 2012, In the Holocene (The MIT List Visual Arts Center, Cambridge, MA), A Disagreeable Object (Sculpture Center, New York), When Attitudes Become Form (CCA Wattis, San Francisco) e Ghosts Before Breakfast (White Flag Project, St. Louis).
In passato il suo lavoro è stato presentato anche all’interno di New York to London and Back: the Medium of Contingency (Thomas Dane Gallery, Londra), e in progetti organizzati da istituzioni come la Kunsthalle Basel, la Kunsthaus Zürich, la Kunsthaus Glarus e il Migros Museum für Gegenwartskunst, la Tate Britain, la Kunstverein Bregen e la Neue Nationalgalerie (Berlino). I suoi lavori sono presenti nelle collezioni del MoMA New York, dell’Israel Museum, della Kunsthaus Zurich, del Migros Museum für Gegenwartskunst, della Kunsthaus Bern e del Museum of Contemporary Art, Chicago. Una monografia dedicata a Rosenkranz, dal titolo No Core, è stata realizzata da JRP|Ringier nel 2012, mentre il catalogo Our Product sarà pubblicato nel 2017.