Spesso il web nasconde splendide sorprese. Oggi vi raccontiamo proprio una di queste: Vino à Porter (clicca qui). Si tratta di un sommelier virtuale al nostro servizio. Possiamo capire quali vini si addicono maggiormente alla nostra personalità. Ma soprattutto possiamo farceli arrivare a casa in una manciata di minuti. Insomma, niente più cene senza il vino giusto.
Ho avuto il piacere di conoscere chi c’è dietro questo interessante progetto e ho voluto fare una chiacchierata a margine di una degustazione alla quale mi hanno gentilmente invitato. Qui le parole di Matteo Parisi, Co-founder di Vino á Porter.
Come è nata l’idea che vi ha portato a creare Vino à Porter?
“Prima di essere imprenditori nel settore vinicolo, eravamo quattro semplici consumatori esigenti: volevamo vino adatto ai nostri gusti o alle nostre cene, senza spendere più di 1 minuto per sceglierlo. Il sogno sarebbe stato trovare sempre qualcosa di nuovo e consegnato a casa in fretta ed alla temperatura giusta.Non trovando un servizio che rispondesse all’esigente domanda, abbiamo deciso di metterci in gioco”.
“Vino à Porter è la soluzione che abbiamo trovato per esigenze irrisolte nella vendita del vino: diminuire l’ansia della scelta e avvicinare la generazione dei trentenni al vino. La chiave è rendere semplice e veloce l’acquisto di un bene complesso, rispettando la serietà e le innumerevoli sfumature che lo contraddistinguono”.
“Vinoaporter.com è un sommelier virtuale che accompagna l’utente in un viaggio esperienziale, capendo i gusti degli utenti o i migliori abbinamenti alle ricette, per proporre infine il vino ideale per ogni esigenza (che noi abbiamo categorizzato in 12 tipologie differenti, che chiamiamo #caratteri). Questo processo avviene utilizzando strumenti tecnologici all’avanguardia (algoritmo, machine learning e cognitive intelligence), un’interfaccia immediata e accattivante e servizi just-in-time, consegna a casa in 30min. Quest’ultimo tassello è offerto grazie alla partnership con un’altra start up tutta italiana, che ora supporta Vino a Porter nella logistica su Milano, WineLivery. Il test del gusto seleziona il vino ideale dell’utente senza fare domande tecniche sul vino, ma sulle familiari preferenze gastronomiche, così come quello dell’abbinamento va oltre il semplice sistema tagging carne-pesce, combinando le diverse tipologie di queste con verdure e formaggi”.
“Tutto ciò è possibile grazie anche alla collaborazione di sommelier AIS (Associazione Italiana Sommelier), tra cui un diplomato al Master Sommelier ALMA AIS, che hanno collaborato nella creazione dell’algoritmo alla base dei nostri test, e affiancano quotidianamente il team nella scelta e selezione di nuove e sconosciute cantine di qualità”.
“Nel processo di selezione coinvolgiamo anche i nostri utenti che si iscrivono alle nostre degustazioni settimanali gratuite, nelle quali in un’atmosfera totalmente informale degustiamo alla cieca, un “blind-tasting”. I clienti hanno un ruolo centrale in questo processo, così da avere anche la loro visione dei #caratteri dei vini, ma ovviamente sono sempre partecipi anche nostri sommelier, e talvolta alcuni produttori”.
Chi sono le menti nascoste dietro a questo progetto?
“Noi siamo quattro trentenni, con un passato in importanti realtà della consulenza e dell’innovazione.
Marco cresce professionalmente come consulente strategico in the Boston Consulting Group e consegue un Master in Business Administration presso INSEAD”.
“Matteo, cresce professionalmente in IBM lavorando come consulente per l’innovazione dei processi aziendali e nel rimanente tempo libero sviluppa alcuni business nel Food&Beverage.
Lorenzo, ha lavorato in startup digitali in California, tornato in Italia ha fatto prima il consulente e poi ha sviluppato la divisione telefonia mobile in Facile.it”.
“Alessandro, anche lui con un Master in Business Administration presso INSEAD, ha lavorato come consulente strategico per the Boston Consulting Group, specializzato nel settore consumer. Tutti e quattro eravamo estremamente soddisfatti della nostra carriera e crescita professionale, ma un giorno durante un road trip fra Europa e Medio Oriente, ci siamo fermati e abbiamo preso una decisione: metterci in gioco come imprenditori nel settore del vino”.
Il Vino fa parte della nostra italianità, ma lo conosciamo davvero?
“Una delle motivazioni che ci ha portato a creare Vino à Porter è la scarsa conoscenza che noi Italiani abbiamo riguardo al vino”.
“In Italia il vino fa parte del nostro patrimonio culturale, l’Italia è il maggior produttore di vino al mondo, ci sono decine di migliaia di aziende vitivinicole ed oltre 500 vitigni autoctoni. Tuttavia la nostra conoscenza sul tema è molto limitata. L’italiano davanti al menù di un ristorante sa bene cosa ordinare riguardo al cibo, ognuno di noi conosce i propri gusti gastronomici. Le cose cambiano drasticamente quando ci troviamo a guardando la carta dei vini. Non abbiamo una chiara idea delle caratteristiche e dei gusti dei vitigni che leggiamo, anzi molti nomi ci possono risultare nuovi”.
“Questo può limitare la scelta ai nomi conosciuti ed alle tipologie di vini più famose, spesso i grandi vitigni internazionali. Il che è un errore sia perché ci perdiamo un sacco di “chicche” provenienti dal nostro territorio sia perché dallo stesso vitigno possono essere prodotti vini di molto differenti, ad esempio uno chardonnay coltivato nelle alpi è di molto differente rispetto ad uno vinificato nel sud Italia”.
“Per ovviare a questo problema non serve diventare sommelier, basta un minimo di curiosità nella scelta e farsi affiancare da persone e/o strumenti che ci possano consigliare. Dopo poco i nuovi nomi nella carta dei vini saranno emozioni da scoprire e non incognite da scartare!”.
Chi sono le persone che usano Vino a Porter?
“Il pubblico di Vino a Porter più che un’età precisa ha una esigenza comune: partendo dai propri gusti vuole provare un’esperienza legata al vino. Mi spiego meglio… Ci rivolgiamo a quelle persone che desiderano conoscere meglio i propri gusti, e che sono spinte dalla curiosità. Grazie al nostro sommelier virtuale possono comprendere i loro vini ideali in maniera esperienziale: il loro palato è al centro ed il vino è il risultato non il punto di partenza”.
“Stiamo inoltre vedendo che il pubblico ci trova “una novità stimolante”. Infatti in maniera ricorrente i nostri clienti sono grandi promotori del nostro servizio. Spesso dopo aver provato i nostri box li riacquistano per regalarli, per una cena o ricorrenza, ad amici e parenti. Crediamo che questo sia molto diverso rispetto al classico regalo della bottiglia di vino, vogliono infatti regalare proprio l’esperienza e quindi donano o un coupon per fare il test oppure spediscono direttamente il box a casa del destinatario, certi dell’effetto sorpresa. Il fatto che il box può essere prenotato o consegnato in 30 minuti, aiuta il nostro servizio ad essere realmente “on demand””.
Come vi confrontate con i tanti italiani che ancora non conoscono il mondo internet?
“Il contesto italiano, ad oggi, non è ideale per una startup digitale (sebbene negli ultimi anni tale contesto stia cambiando e migliorando), ma proprio per questo abbiamo deciso di testare il nostro modello qui, perché più sfidante”.
“La sfida aumenta se inoltre guardiamo non solo il canale, ma anche il settore di riferimento (quello del vino) molto “all’antica”. I consumatori italiani, infatti, si fidano ancora poco delle giovani realtà online che non hanno una presenza fisica e duratura sul territorio. La più grande sfida di una startup italiana digitale in tale settore sta quindi nel doversi guadagnare la fiducia del consumatore, e per farlo ha poco tempo e ridotte risorse economiche.
Detto ciò, per superare questo ostacolo, stiamo anche cercando di avvicinare le persone al nostro mondo coinvolgendole all’interno del nostro processo di selezione prodotto: le nostre degustazioni settimanali gratuite.
In queste degustazioni, dove presenzia sempre il team responsabile prodotto di Vino à Porter (tra i quali i nostri sommelier), vengono invitati anche alcuni produttori, persone tra il nostro pubblico e loro, scettici, amici”.
Ora Milano… in futuro?
“Ad oggi noi riusciamo a consegnare su tutta Italia, anche se logicamente con tempi diversi.
Tornando alla domanda, il nostro obiettivo è di avvicinare sempre più chi ama il vino, ma non ne ha una conoscenza profonda, a questo mondo”.
“Per fare questo stiamo pensando, oltre all’ingresso della app negli store di Apple e Android, di affinare sempre di più il servizio e di far conoscere il sommelier virtuale in altre città Italiane ed all’estero, per garantire capillarità nel servizio e nella scoperta”.
Se volete saperne di più fate un salto su www.vinoaporter.com.