Evoluzione, non rivoluzione: è la sintesi della nuova Mazda CX-5, presentata al salone di Los Angeles. Oppure, per usare un’espressione sportiva, squadra che vince non si cambia. Perché la CX-5, dalla sua nascita nel 2012, ha rapidamente incontrato il favore del pubblico, arrivando a produrre 1.4 milioni di esemplari nelle 120 nazioni in cui è commercializzata.
Questo modello, un SUV-crossover di segmento C, rappresenta il 25% delle entrate per la casa giapponese, oltre ad essere il più venduto in Europa per questa marca.
Di conseguenza la nuova generazione che comincerà nel 2017 il suo cammino produttivo (a febbraio in Giappone, a seguire tutti gli altri mercati) conserva gli stessi elementi vincenti, aggiungendo i necessari aggiornamenti meccanici e tecnologici.
Mazda CX-5
Ciò non significa che le novità non ci siano: gli ingegneri hanno riprogettato la CX-5, rendendola ancora più attuale sotto e sopra, dentro e fuori; però sono stati attenti a non stravolgere i suoi punti di forza che hanno regalato risultati così lusinghieri. Come il design.
Design
In casa Mazda hanno sviluppato uno stile che chiamano kodo, espressione giapponese il cui significato è “l’anima del movimento”. Sottintende la filosofia del creare una forma essenziale, priva di orpelli; una bellezza istintiva che non ha bisogno di artifici. Lo stile kodo è stato inaugurato proprio dalla CX-5, ormai quasi cinque anni fa.
Il frontale presenta differenze significative. I gruppi ottici sono più stretti e affusolati; la calandra conserva la forma a scudo, però è più arrotondata e la griglia ora ha il disegno a nido d’ape con celle molto piccole. Nella parte inferiore scompaiono le grosse prese d’aria laterali, sostituite da una lunga feritoia orizzontale che attraversa l’intera larghezza della carrozzeria. E’ più sottile anche la fascia paracolpi. Restano le nervature sul cofano ma sono più discrete.
Il profilo è reso più snello dall’arretramento del primo montante (35 mm), che fa apparire il cofano più lungo. Nella coda le differenze sono meno accentuate. Si notano anche qui i gruppi ottici più stretti e una zona del paraurti in tinta con la carrozzeria più ampia.
Le dimensioni della carrozzeria presentano delle differenze con la serie precedente. Il passo è invariato ma la lunghezza è aumentata di 10 mm, le carreggiate sono più larghe di 15 mm e l’altezza da terra è diminuita di 15 mm.
Interni
Per quanto riguarda gli interni, grande attenzione è stata posta nei dettagli, migliorando la qualità dei materiali e ritoccando la disposizione dei comandi. Da un punto di vista tecnologico, spicca il nuovo display touch da 7 pollici ad alta risoluzione. Le funzionalità multimediali e di comunicazione sono allineate agli ultimi aggiornamenti. Come optional c’è anche l’head-up display.
Meccanica
La meccanica è come sempre imperniata sulla gamma di motori Skyactiv. Sono previsti due propulsori a benzina e iniezione diretta, da 2.0 e 2.5 litri, oltre al diesel 2.2; trasmissione manuale o automatica, sempre a sei rapporti. La tenuta di strada è migliorata grazie all’introduzione anche su questo modello del G-Vectoring Control: l’erogazione della coppia è calibrata a seconda dell’angolo di sterzata, in modo da ottimizzare il carico verticale su ciascuna ruota.
Comportamento dinamico e sicurezza traggono vantaggio anche dal nuovo telaio, la cui rigidità torsionale è migliorata del 15% senza incidere sul peso, grazie all’utilizzo maggiore di acciaio ad alta resistenza. I rinforzi apportati al montante anteriore assicurazione una migliore sicurezza passiva. Anche l’aerodinamica è stata affinata, consentendo una diminuzione del rumore. Completano il quadro i sistemi di sicurezza attiva basati su radar e telecamere, racchiusi sotto il nome di i-Activsense. Comprendono cruise control adattivo e riconoscimento dei segnali.
LEGGI ANCHE: Jeep Compass alla conquista del mondo: ecco il SUV globale.