Ben 50 anni fa, esattamente il 3 novembre 1966, la Fiat 124 Spider venne mostrata ufficialmente al pubblico. Accadde al salone di Torino, all’epoca una delle manifestazioni di settore più importanti in Europa, ospitata nel palazzo delle esposizioni al Parco Valentino.
50 anni di Fiat 124 Spider
Non era la star dell’evento, nemmeno limitatamente alla Fiat. Infatti la casa torinese nello stesso giorno presentava nientemeno che la Dino Spider, cioè la versione “popolare” (anche se costava comunque un sacco di soldi) della vettura sviluppata dalla Ferrari con lo stesso motore V6. Inoltre la berlina Fiat 124, nonostante fosse sul mercato solo da qualche mese, stava già spopolando, quindi anche al salone torinese era ancora una delle attrazioni principali.
Eppure quella spider di fascia media riuscì ugualmente a catturare l’attenzione dei visitatori. Merito principalmente del suo design, affidato alla Pininfarina e realizzato da Tom Tjaarda. Aveva una linea decisamente accattivante e moderna.
Una linea accattivante
Quel grande cofano motore la faceva sembrare ben più lunga di quanto non fosse realmente (3.920 millimetri, sette cm in meno di una Punto); i fari circolari racchiusi in quel vano che guadagnava uno spigolo in corrispondenza del cofano le davano un dinamismo non invadente ma ben marcato. Era una caratteristica così ben riuscita da essere stata trasferita a grandi linee anche sulla Fiat 124 Spider di oggi. Dietro si notava il bagagliaio di dimensioni notevoli, i fanali rettangolari richiamavano in parte la berlina e anticipavano lo stile del decennio successivo.
Interni eleganti e spaziosi
Gli interni inoltre erano molto spaziosi e abbastanza eleganti, due posti decisamente comodi, l’ideale per le gite all’aria aperta in campagna dei giovani (e anche meno giovani) di quell’epoca. Ricordiamoci che l’Italia stava cavalcando ancora l’onda del boom economico; i mezzi cominciavano ad essere discreti per fasce sempre più ampie della popolazione. Quindi una vettura scoperta di quel livello aveva già un mercato pronto ad accoglierla.
Tuttavia la concorrenza era tremenda: infatti lo stesso anno l’Alfa Romeo aveva fatto uscire la propria nuova spider, la 1600 divenuta celebre come Duetto, tra l’altro anch’essa disegnata dalla Pininfarina. Quindi per competere la 124 non poteva solo affidarsi al prezzo (1.660.000 lire contro i 2.300.000 dell’Alfa), certamente interessante ma su una vettura del genere contava fino ad un certo punto. Ci voleva anche una meccanica di prim’ordine.
Il motore
Anche sotto questo punto di vista le cose si mettevano bene, perché la base meccanica era quella della berlina 124, semplice ma affidabile e di eccellente qualità. Inizialmente il motore fu un 1.4 da 90 cavalli (progettato da Aurelio Lampredi), 20 in meno del 1.6 usato dall’Alfa.
Bastavano, perché non dobbiamo dimenticare che in quegli anni le automobili erano molto leggere, non esistevano tutte le dotazioni di sicurezza che diamo per scontate oggi. Su una massa di 990 Kg, la Fiat 124 Sport Spider poteva quindi contare su un rapporto peso/potenza di 11 Kg per cavallo.
Fiat 124 Spider oggi
La 124 Spider di oggi, leggerissima per i canoni attuali, ha un 1.4 turbo da 140 cavalli per 1.125 Kg, quindi un rapporto di 8. Con mezzo secolo di svantaggio, l’antenata non se la cavava certo male. Riusciva a spingere fino a 170 Km/h, valore di tutto rispetto. Senza turbo, senza quattro valvole per cilindro, un solo carburatore, l’elettronica era confinata ai grandi centri di calcolo di IBM e Olivetti.
Il motore era fondamentale ma non costituiva l’unico elemento di scelta. Nel 1966 trovare un cambio a 5 marce e quattro freni a disco in un’auto dal prezzo ragionevole non era proprio facile, tutt’altro. La 124 scoperta aveva tutte queste cose.
Il mercato la promosse a pieni voti e la premiò permettendole di restare in produzione per ben 19 anni, fino al 1985. Furono costruiti oltre 150.000 esemplari, 25.000 in più dell’Alfa Spider. Ma al di là dei numeri di vendita, la Fiat 124 Sport Spider ha saputo conquistare una posizione importante nel cuore di circa tre generazioni di appassionati.
Diciamo tre perché anche quando la produzione fu terminata il suo fascino è rimasto immutato per parecchio tempo; ancora oggi quando la si incrocia in qualche raduno o manifestazione di auto storiche, non si può fare a meno di restarne affascinati, indipendentemente dalla propria età.
E’ proprio il valore immutato di questo appeal che ha convinto il marketing dell’attuale Fiat a riportare in vita questo numero magico per la casa italiana, utilizzandolo sulla 124 Spider di nuova generazione. Che esibisce con orgoglio tutti i caratteri della prestigiosa “nonna”.
[Photo by Fiat press]