i-Cockpit cos’è? Un nuovo telefonino? Non scherziamo. L’automobile è una cosa seria. Perché l’i-Cockpit fa parte dell’automobile. Di alcune auto, per la precisione. Delle auto di una specifica casa: Peugeot. Ecco perché dicevamo che è una cosa seria.
Va bene, ma i-Cockpit cos’è?
E’ un nuovo modo d’intendere l’interno di una vettura; è l’auto che incontra i sensi di guidatore e passeggeri. Più prosaicamente, è il risultato di sofisticate ricerche nel design, il cui scopo è stato offrire un’esperienza di guida e di vita a bordo più semplice, efficiente, sicura e rilassante. Il riferimento ai sensi non è poesia spicciola: è la sostanza primaria di questo apparato.
Appare chiaro che si tratta di un’idea proiettata verso il futuro. Fino ad un certo punto; perché la sua applicazione pratica si trova già nei nuovi modelli Peugeot che sono da poco nei concessionari o stanno per arrivare, come 2008, 3008 e 5008. Ma anche perché, se vogliamo, essa può essere tranquillamente ricondotta alla filosofia che ha guidato le officine meccaniche Peugeot fin dagli inizi del XIX secolo, molto prima che nascesse l’automobile: pulizia e solidità nel progetto, precisione maniacale nell’esecuzione.
Una linea guida valida sia che si trattasse di produrre macinacaffè nel 1840 piuttosto che una vettura per vincere la 24 ore di Le Mans del 2009. Oppure l’abitacolo di una 3008 nel 2016.
Il termine inglese “cockpit” indica l’abitacolo di un veicolo. Risale ai secoli passati, quando era associato alla cabina del timoniere nelle navi da guerra della Marina britannica.
La storia
Dunque abbiamo capito che i-Cockpit è un nome fantasioso che si riferisce all’abitacolo delle automobili Peugeot; soprattutto, ma non esclusivamente, al posto di guida. Il termine, un marchio registrato, è stato introdotto nel 2012; questo design è stato adottato per primo sulla berlina compatta 208, poi è arrivato anche sul crossover 2008 e sulla berlina media 308. Oggi si è già passati ad una nuova versione, più aggiornata; il primo modello ad ospitare l’i-Cockpit 2016 è la 2008, che nel frattempo si è trasformata in SUV, allo stesso modo di 3008 e 5008, associati dallo stesso tipo di evoluzione.
Filosofia i-Cockpit
I cardini intorno ai quali ruota l’intera filosofia dell’i-Cockpit fin dal 2012 sono 3:
- volante di piccole dimensioni
- quadro strumenti rialzato
- grande display multimediale al centro della plancia
Nell’evoluzione del 2016 è stato rivisto il design del volante, reso ancora più compatto e dotato di alcune superfici piatte nelle zone della corona dove va impugnato, in modo da offrire una presa più salda.
Il quadro strumenti presenta al centro uno schermo digitale da 12.3 pollici in alta risoluzione; esso raggruppa tutte le informazioni principali, mostrandole al conducente direttamente nel suo asse visivo, senza costringerlo a distogliere lo sguardo dalla strada; inoltre permette ampie regolazioni e personalizzazioni, offrendo anche animazioni ed effetti grafici che rendono l’interazione uomo-macchina più gradevole.
Il display a centro plancia è un vero e proprio tablet da 8 pollici; naturalmente si tratta di un touchscreen capacitivo, molto più sensibile al tocco dei vecchi schermi resistivi, ormai spariti da diversi anni.
E’ sensibilmente cambiata la consolle centrale. Nonostante oggi i costruttori tendano a far sparire il più possibile manopole e pulsanti, nel nuovo i-Cockpit troviamo una serie di interruttori per quei comandi che è ancora logico conservare in quella forma.
Ma anche qui troviamo la proverbiale cura di questa azienda per i dettagli, eredità che risale ai tempi di Armand Peugeot. Infatti i pulsanti sono tutti cromati, offrono una piacevole risposta al tatto e sono collocati nella posizione ergonomicamente migliore, al centro, subito sotto le bocchette di areazione.
Personalizzazione
Avevamo parlato di sollecitazione dei sensi. Non è una boutade. Il nuovo i-Cockpit di Peugeot consente personalizzazioni molto spinte. Premendo un semplice pulsante si appagano: la vista, modificando l’intensità e la tonalità dell’illuminazione interna; l’udito, intervenendo sui parametri dell’impianto audio; il tatto, grazie ai sedili con funzioni di massaggio in più punti; l’olfatto, perché è integrato anche un diffusore di profumi. Manca per ora il gusto: non vorrete addentare il volante, vero?
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