La presentazione della Opel Ampera-e, avvenuta al Salone di Parigi 2016, ci dice che qualcosa di concreto sembra muoversi nel settore delle auto elettriche, nell’unico aspetto che veramente dovrà contare se un giorno arriveremo a rinunciare ai motori tradizionali: quello delle auto di tutti i giorni, pensate per recarsi al lavoro, fare la spesa, portare i bambini a scuola e altre quotidiane attività di persone normali dal portafoglio normale.
Opel Ampera-e: scopriamola insieme
Che è una cosa completamente diversa da quei prototipi di faraoniche supercar che affollano i saloni e gli spazi sui media ma, allo stato pratico, difficilmente vedranno mai la strada; quelle poche di cui venisse effettivamente decisa una parvenza di produzione, circolerebbero solo (forse) a Montecarlo, Dubai o Beverly Hills.
La Opel Ampera-e fa parte invece della prima categoria: le macchine vere. Perché, al di là dell’entusiastica presentazione fatta a Parigi dal CEO Karl-Thomas Neumann (“Das Elektroauto!”, “L’auto elettrica!”, ha esclamato con un sorriso a 64 denti dopo l’ingresso della vettura sul palco), qui vediamo una reale una data di partenza della produzione in serie: primavera 2017.
Che il braccio europeo di General Motors non scherzi per niente lo dice un particolare molto più espressivo dei dati sui test Nedc, che lasciano il tempo che trovano, poiché vengono eseguiti in condizioni non realistiche di utilizzo. La colpa è dell’Unione europea, che li ha definiti e approvati in questo modo. Non servono a niente per capire quanto consuma realmente un’auto; sono utili solo per fare il confronto tra modelli diversi.
417 km senza ricaricare la batteria
Il particolare espressivo di cui parlavamo, raccontato dallo stesso Neumann, è un vero viaggio su strada compiuto pochi giorni prima della presentazione. Una Ampera-e ha percorso il tragitto da Londra a Parigi, 417 chilometri, senza mai ricaricare la batteria. Al termine del viaggio c’era ancora abbastanza energia per percorrere circa 80 Km. Va sottolineato che i viaggi autostradali, quindi lunghe distanze a velocità costante, non sono le condizioni ideali di utilizzo di un motore elettrico per autoveicoli. Perché ci sono poche occasioni di sfruttare le capacità di rigenerazione.
E’ il cosiddetto recupero dell’energia cinetica in frenata o decelerazione, qualcosa di cui avrete certo sentito parlare da qualche anno a questa parte. Parte da un principio antico quasi quanto la scoperta stessa dell’elettricità come fonte di energia: la dinamo, come quella delle biciclette. Qualsiasi motore elettrico può svolgere anche la funzione di generatore (e viceversa). E’ sufficiente che riceva abbastanza energia meccanica per mettere in rotazione una spira immersa in un campo magnetico.
Le moderne auto elettriche come la Opel Ampera-e sono infinitamente più sofisticate, ma l’idea di fondo è quella. Quando si solleva il pedale dell’acceleratore o si preme quello del freno, l’energia cinetica che altrimenti verrebbe dispersa sotto forma di calore viene utilizzata per azionare il generatore, il quale va a ricaricare la batteria.
La condizione d’uso di maggiore efficienza è proprio quella cittadina, fatta di tante fermate e ripartenze. E’ per questo che le auto elettriche sono soprattutto citycar. La Ampera-e dispone di una modalità di guida, chiamata Low, che accentua queste caratteristiche, aumentando il freno motore. Tuttavia la Ampera-e, per essere una citycar, è grandicella, perché è lunga 4,17 metri, ospita 5 persone e ha un bagagliaio da 381 litri. Spazio umano, quindi.
Test WLTP
Oltre al test empirico del viaggio Londra-Parigi, Opel dichiara non solo l’autonomia teorica dei test Nedc, stimata in oltre 500 Km, circa 100 in più della normale concorrenza. Ma comunica anche i dati sul nuovo test WLTP (Worldwide Harmonized Light-Duty Vehicles Test Procedure, procedura di test armonizzata mondiale per veicoli leggeri), il nuovo ciclo che dovrà sostituire l’obsoleto e inattendibile Nedc. I tecnici della casa tedesca stimano circa 380 Km sul ciclo misto, cioè la media di urbano e interurbano. Si tratta sempre di un bel po’ di strada da percorrere in una giornata.
Motore divertente
Arriviamo ora al lato divertente. Un motore elettrico, a differenza di uno endotermico, cioè a combustione, eroga tutta la coppia motrice di cui dispone in modo lineare, quindi costante; insomma, spinge forte subito. In termini pratici, significa che un’auto elettrica, a parità di potenza, accelera sempre molto meglio di una tradizionale.
Opel comunica due dati per l’Ampera-e: accelerazione 0-50 Km/h in 3.2 secondi e ripresa 80-120 Km/h in 4.5 secondi. Cioè lo scatto al semaforo e l’immissione in autostrada, oppure il sorpasso. La potenza complessiva è di 204 cavalli, vale a dire 150 kilowatt. La velocità massima viene comunque limitata elettronicamente a 150 km/h per mantenere un’autonomia alta. Ma è la stessa cosa che devono fare anche certe altre auto elettriche che vantano di essere supercar, altrimenti resterebbero mute molto presto; solo che loro non lo dicono.
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