La Mercedes AMG GT C Roadster, una vera supercar, è certamente una delle auto più suggestive del salone di Parigi 2016. Perché, diciamocelo, l’elettrificazione sarà anche la mobilità di domani, però non c’è niente come il ruggito di un V8 a benzina per rinfrancare lo spirito ed esaltare gli animi.
I silenziosi statori e rotori non potranno mai sostituire il suono piacevolmente assordante di bielle e pistoni. L’automobile non è solo fredda efficienza ma soprattutto calda emozione.
Mercedes AMG GT C Roadster
Di emozioni questa cabriolet di classe sopraffina è in grado di darne tante. Già, una cabrio. Ci sono voluti due anni per dotare la coupé stellata GT di una sorella “topless”, come ogni tanto i media anglosassoni usano dire per approfittare di un doppio senso molto gratuito. La coupé esordì proprio al salone di Parigi, nel 2014.
Parlavamo di emozioni. Ogni modello Mercedes il cui motore è dotato di questa magica sigla, AMG, ha la capacità di scatenare un entusiasmo radicato nelle viscere. Queste macchine vanno provate, non c’è niente da fare. Tanti costruttori producono modelli ad alte prestazioni. Questo è relativamente facile. I migliori però sono quelli che lasciano qualcosa nell’anima, che non è solo l’effetto fisico di una forza motrice. Anche un aereo di linea in decollo spinge forte, ma non è la stessa cosa.
Motori AMG
I motori AMG, su tutti i modelli, dalla GT fino alla Classe A, urlano in modo inequivocabile: siamo tedeschi, fortissimi e precisissimi; la nostra tecnica scrive il manuale della perfezione.
Quando si ha la fortuna di trovarsi in una strada che lo consente (ah, l’Autobahn, che invidia…) e si preme a fondo l’acceleratore, il veicolo che porta questo motore, sia esso una berlina compatta piuttosto che un’ammiraglia o un massiccio SUV, schizza via senza pietà con una progressione che lo trasforma nella mitologica Gungnir, la lancia di Wotan, il padre degli dei nella tradizione nordica. Spinge in modo brutale e inesorabile e sembra non finire mai. Purtroppo la strada finisce sempre prima.
Queste sono le sensazioni che anche la GT C Roadster è chiamata a regalare. Non abbiamo dubbi sulla sua capacità di assolvere questo compito.
I numeri
Elenchiamo qualche numerino, non troppi, per capire cosa ci troviamo di fronte. Intanto ricordiamo una particolarità tutta AMG. Ogni motore uscito dalla fabbrica di Affalterbach (vicino a Stoccarda) è costruito interamente a mano da un singolo tecnico, il quale appone la propria firma su una targhetta che si trova in bella mostra sul coperchio che vediamo quando si apre il cofano. Ci sono solo 50 di questi operatori altamente specializzati. Possiamo dire quindi che ogni motore AMG sia unico, in un certo senso.
Grandi prestazioni
La Mercedes AMG GT C Roadster è la versione più prestazionale della GT Roadster. Monta lo stesso V8 biturbo 4.0. Qui la potenza passa da 476 a 557 cavalli e la coppia massima stupefacente raggiunge i 680 Newton metri, disponibili lungo un arco decisamente ampio: da 1.900 a 5.750 giri.
L’affidabile e velocissimo cambio automatico AMG Speedshift DCT a doppia frizione e sette rapporti è il suo compagno ideale. Nonostante il propulsore massiccio, il peso complessivo viene contenuto in 1.660 Kg a vuoto e 1.735 in ordine di marcia, grazie all’uso intenso di alluminio e materiali compositi. Quindi il rapporto peso/potenza è di 2.98 Kg per cavallo.
Ricordiamo che la definizione convenzionale di supercar va da 4 in giù. Trazione rigorosamente posteriore con tutti gli aiuti elettronici necessari per tenere a bada questo mostro senza chiamarsi Vettel, Rosberg o Hamilton. L’accelerazione 0-100 è fulminea, 3.7 secondi. Velocità massima di 316 Km/h.
Design
Ma in una cabrio, anche così potente, conta molto il design. Basta guardarla: tutto in questa macchina richiama la velocità. Dall’ampia griglia frontale a lame verticali intorno alla grande stella a tre punte alle prese d’aria laterali decorate da una lama orizzontale, per chiudere con lo splitter aerodinamico. Di profilo le prese d’aria per smaltire il calore dei freni anteriori richiamano direttamente la tradizione degli anni ’50.
Le minigonne e le pinze freno arancioni fanno il resto. Dietro vediamo essenzialmente la GT coupé, anche qui due grosse prese d’aria laterali suggeriscono che sotto c’è qualcosa di grosso e cattivo. Ricordiamo anche che la GT C Roadster ha carreggiata e ruote posteriori più larghe delle anteriori, come la top di gamma GT R, dalla quale prende anche l’assale posteriore sterzante. Il bordo del portellone integra uno spoiler mobile.
Il tetto è molto leggero, la parte superiore è in tessuto mentre la struttura è in alluminio, magnesio e acciaio. Apertura fino a 50 Km/h. La protezione da ribaltamento è data da un roll bar a scomparsa. Gli interni? E’ una Mercedes.