Emozionante. Basta una parola per descrivere il videoclip di Up&Up, il nuovo singolo dei Coldplay. In pochi giorni ha toccato quota 15 milioni di views su YouTube e ne parlano in tutto il mondo. Non a caso Chris Martin dei Coldplay ha detto senza tanti giri di parole: “E’ tra i più bei video che siano mai stati fatti”.
Realizzato da due giovani registi israeliani, Vania Heymann e Gal Muggia racchiude in modo geniale storia e surrealismo. Un affresco delicato e allo stesso tempo rivoluzionario della storia mondiale. Un videoclip stilisticamente perfetto: per questo motivo non potevamo che parlarne su Stylology.it.
Ma che tipo di lavoro si nasconde dietro un videoclip come Up&Up? Come spiegarlo a chi ama la musica, ma non conosce il mondo dei video e della cinematografia? Come si racconta un video del genere all’uomo della strada? Abbiamo posto tutte queste domande a Stefano Forzoni, autore e produttore delle sFiabe di sTen (disponibili su iTunes). Dal 2010 si dedica al Videomaking, branca dello Storytelling che lo affascina e del quale produce racconti in immagini. Lo conoscono tutti come [sTen]. Il suo blog è www.stenblog.com. Ci ha risposto con lo stile che da sempre contraddistingue il buon [sTen].Tutti pazzi per Up&Up dei Coldplay: perché nessuno ci ha pensato prima?
“Il video del Coldplay è davvero figo, al limite del surreale, a dire il vero non è che nessuno c’aveva mai pensato, il “surreale” è presente nei video come nella pittura, è chiaro che certe tecnologie oggi più disponibili e potenti permettono di ottenere risultati molto migliori, per così dire, reali”.
Esiste un modo per definire questo stile? E’ quasi arte, no?
“Non credo esista una classificazione per questo tipo di produzioni, probabilmente “surreale” è la parola che definisce meglio questo stile. Il surrealismo è una corrente artistica di inizio ‘900 che in realtà non ha impatto il video per almeno 60/70 anni, almeno fino a quando determinati strumenti e tecniche non hanno permesso ai registi, montatori e artisti di ottenere i risultati desiderati. Se il cinema è la 7a arte, il surrealismo in video è a tutti gli effetti una forma d’arte, senza se e senza ma, e ho anche un artista preferito, provate a cercare i video di Cyriak!”.
Che lavoro c’è dietro a un video del genere?
“Un video non è mai improvvisato, soprattutto a certi livelli, ma qui il lavoro è forse ulteriormente maniacale. In prima battuta c’è il lavoro di ideazione, una sorta di visione per quanto riguarda un video del genere, quindi tutto un lavoro di ideazione, di posizionamento degli elementi fuori dal contesto. Secondo step quello di reperire e girare il materiale. In questo video ci sono girati originali, senza dubbio i Coldplay che suonano, uniti a girati “generali” come le riprese aeree e le persone. Un grande lavoro avrà richiesto la ricerca dei video degli anni 50/60, nonchè tutti gli animali. Ultimo, ma non ultimo, tutto “l’assemblaggio”, e qui viene il bello, perchè per quando riguarda i video girati sui Coldplay, sicuramente sono stati realizzati con green screen (o se preferiamo con chroma key, una tecnica che permette di “scontornare” un elemento in movimenti per poi piazzarlo su altri pezzi di filmati), altra storia per tutti quei video normali dai quali avranno voluto ricavare un singolo elemento (tipo la tartaruga ad inizio film). Infine, uniformare il tutto come ambientazione e color correction, ti faccio due esempi:
a) Il batterista del gruppo che suona nella valle. Senza dubbio girato in green screen, ma oltre a facilitare il piazzamento del soggetto nella valle, il lavoro ha richiesto un setting delle luci sul soggetto che non lo rendesse alieno all’illuminazione naturale di quella ripresa aerea, in seconda battuta, la creazione dell’ombra proiettata dal batterista, allineata per allungamento ed inclinazione a quella proiettata dai monti sulla valle stessa.
b) Il motoscafo che passa sul cielo. Inizialmente la ripresa è quella classica che ti aspetti sott’acqua al passaggio di un motoscafo, la telecamera poi si sposta e vediamo la città. In realtà qui il lavoro non è eccessivo, se non quello di uniformare i colori e i movimenti della camera (non dimentichiamoci che sono almeno due riprese separate) per far sembrare tutto il più reale possibile”.
Questo video dimostra che la cultura, artistica (Magritte, Escher…) e non solo, è utile in tutti gli ambiti…
“È chiaro che una cultura e una sensibilità artistica è di aiuto (e non solo per un video del genere). Senza dubbio ci sono molte influenze in questo lavoro, su tutto il surrealismo fa da padrone, ma ci sono rimandi nei colori, e anche in alcuni tipi di inquadrature ad artisti di diversi ambiti; pittura su tutto quindi, dopotutto i video sono fatti di immagini, ma anche film e scrittura. Dimmi un po’, non hai rivisto Gulliver in alcune inquadrature del video?”.
Tutti dicono: certo, costerà un botto, per forza è bello. Ma la verità è che conta l’idea, senza quella i soldi non valgono niente. Non trovi?
“Su questo sono totalmente d’accordo, è chiaro che per un certo tipo di professionalità i sodi ci vogliono, il noleggio degli studi di registrazione, dell’attrezzatura, ma è evidente che l’idea è la vera differenza , e dopo l’idea, anche la realizzazione della stessa. Bisogna che le idee siano realizzabili, e se da una parte le tecnologie moderne riescono a dare tutti gli strumenti necessari, dall’altra vanno sapute realizzare, quindi diciamo che un buon bilanciamento rra budget a disposizione e uno staff che sia in grado di partorire un’idea vincente e realizzarla è fondamentale, dopotutto, sempre di comunicazione si tratta, anche se mi piace pensare che i video (di tutti i tipi) servono a mettere in immagini le emozioni più vere”.
Ora guardate ancora una volta Up&Up su YouTube. E’ davvero uno dei videoclip più belli di sempre.