Faccia a faccia con Erhard Schnell. Durante la nostra visita allo stabilimento Opel di Rüsselsheim nei pressi di Francoforte abbiamo avuto l’onore di conoscere Erhard Schnell, considerato il padre della Opel GT. “Scusi, ma lei è nelle foto che raccontano la storia della GT”. “Sì, ma parlami di Milano. A mio avviso è una delle capitali del design”. Una chiacchierata durante il pranzo si è trasformata in un viaggio tra mille ricordi con un 89enne dalla incredibile energia.
Erhard Schnell ricevette l’incarico di sviluppare un nuovo prototipo nel 1964 e trasformò rapidamente il concetto progettuale in una forma definita. Era nata la Experimental GT, e le forme dinamiche e arrotondate della sua silhouette richiamavano quelle della bottiglia di Coca Cola. Su questa base venne rapidamente disegnato il modello per la produzione di serie. In seguito Erhard Schnell progettò la Corsa A e la Calibra, campione mondiale di aerodinamica. (Qui foto e video della dream car Opel GT Concept, che abbiamo ammirato a Rüsselsheim)
Cosa ci può raccontare della Experimental GT?
“Fu un’idea di Clare MacKichan, da poco trasferitosi da Detroit a Rüsselsheim come responsabile del design, il quale era convinto che potessimo sviluppare una sportiva classica. Pensò a un veicolo compatto e dotato di una personalità particolarmente forte. L’unica cosa chiara era che doveva essere una sportiva due posti. Non fu semplice, perché lavoravamo anche su altri modelli Opel, e continuammo lo sviluppo della Rekord e della Kadett. Potevamo occuparci della GT più o meno ogni due settimane. Ma quando era il momento, le dedicavamo tutto il nostro cuore. Ognuno di noi, compresi i giovani colleghi che ci avevano appena raggiunto dall’Art Center of Design di Pasadena, contribuì al progetto con le proprie idee. Il design definitivo della GT emerse gradualmente da tutte le proposte. Sia la concept sia il modello di serie furono sviluppati in meno di tre anni, un risultato davvero incredibile”.
Lo sviluppo della Opel GT fu segreto, vero?
“Verissimo. Clare MacKichan non aveva informato il consiglio di amministrazione. Quando il prototipo fu quasi completo e pronto per essere presentato al Salone di Francoforte, non ebbe più scelta e dovette parlarne con i superiori. Quando la Experimental GT fu presentata internamente per la prima volta avevamo una paura del diavolo. Fu un enorme sollievo per noi sentire l’applauso che si levò spontaneo da parte degli alti dirigenti, entusiasti del risultato. Era un’auto rivoluzionaria: fari a scomparsa, portiere il cui telaio integrava parte del tetto, assenza di un bagagliaio tradizionale. Era una grande novità”.
[st-gallery id=”572e5bafcd8c0″]Poi si lavorò sul modello successivo
“Ovviamente. Eravamo andati molto avanti. Il modello era più grande e molto dinamico. Il problema furono i paraurti, obbligatori per gli Stati Uniti ma che avrebbero completamente rovinato quel design così dinamico ed elegante. L’estetica risultò pertanto poco interessante per gli Stati Uniti. E poi ci fu ovviamente la crisi petrolifera, che fece dubitare fortemente del possibile successo di un modello simile in Europa”.
Quanto è importante la forma nel design?
“Fondamentale, ma la funzione perfetta è ovviamente essenziale per me. Tutto il resto non lo prendo neppure in considerazione”.
Erhard Schnell a 89 anni continua a disegnare?
“E’ logico. Ho semplicemente trasferito il lavoro a casa, e faccio progetti per il giardino o la mia casa. Spesso dipingo acquerelli. Penso che non riuscirò mai a smettere completamente”.
Lo speriamo tutti.