Quale azienda è il primo datore di lavoro in Italia. La risposta è: Adecco. Parliamo di oltre 160mila rapporti di lavoro attivi a fine 2015. Adecco, nel solo 2015, ha assunto a tempo indeterminato circa 5000 lavoratori ai quali offre, oltre alla collocazione in azienda, percorsi di ampliamento delle competenze e di formazione continua. Ne abbiamo parlato durante il convegno milanese dove Adecco ha presentato i dati inediti di una ricerca sul rapporto tra gli italiani e il lavoro a tempo indeterminato (qui l’interessante discussione su Twitter con #diamolavoroalleambizioni) .
Andrea Malacrida, amministratore delegato del Gruppo Adecco, si è detto molto soddisfatto: “Un risultato possibile grazie alla diversificazione dei servizi offerti, che supera la tradizionale somministrazione di lavoratori a tempo e si integra con l’offerta di soluzioni per lavoratori stabili e aziende alla ricerca di dipendenti a tempo indeterminato”.
“Investire sui lavoratori a tempo indeterminato in maniera innovativa – ha continuato Malacrida – è il futuro non solo per le APL, ma per l’intero mondo del lavoro. I candidati possono acquisire più velocemente competenze per essere meglio preparati ad affrontare le sfide quotidiane, mentre le aziende possono contare su collaboratori con maggiore esperienza e più capaci di creare valore”.
Adecco: gli italiani e il mondo del lavoro
Ma come sta cambiando l’approccio degli italiani al mondo del lavoro? Sempre più attenti alla carriera, sempre meno interessati alle sicurezze di un contratto di lavoro a tempo indeterminato. È questo il principale risultato che emerge da una ricerca Adecco commissionata a Community Media Research su un campione rappresentativo della popolazione attiva italiana dal titolo “Gli italiani e il lavoro a tempo indeterminato, tra miti e desideri”.
Il 57,6% degli intervistati pensa che metendosi in proprio si hanno maggiori possibilità di valorizzare le proprie capacità. Per il 56,9% in un rapporto a tempo indeterminato contano le prospettive di crescita professionale. Numeri che dimostrano come la percezione degli italiani del lavoro è radicalmente cambiata rispetto al passato, quando il posto fisso era un mito e un obiettivo da raggiungere con tutte le forze.
Stress mentale e psicologico
Per il 39% del campione la situazione di stress mentale e psicologico nell’ambiente di lavoro è peggiorata negli ultimi anni così come il 33,6% degli intervistati percepisce un carico di lavoro in termini di ritmi e fatica in aumento. Non solo negatività. Il rapporto con i colleghi è migliorato per il 28% degli intervistati così come le possibilità di crescita professionale e realizzazione sul lavoro sono in aumento rispettivamente per il 23,3% e il 26,2%.
Tempo indeterminato: maggiore serenità
Va comunque detto che per oltre il 75% del campione è d’accordo nel dire che il contratto a tempo indeterminato consente di fare progetti e guardare con maggiore serenità al futuro. Rimane però un’alta percentuale del campione (56,8%) che si trova d’accordo nel pensare che il contratto a tempo indeterminato non sia più una garanzia come anni fa o che sia una sicurezza illusoria perché oggi è possibile licenziare più facilmente (53,1%). Il 38% dei lavoratori a tempo indeterminato, infatti, esprime un giudizio contrastante, diviso tra l’ideale del posto fisso e la percezione del mondo che sta cambiando.
Lavoro e tempo libero
Le aspirazioni professionali future per la maggior parte degli italiani (60%) non si concentrano solo sull’aumento retributivo e una situazione economica più solida, ma sulla possibilità di avere più tempo libero e bilanciare in modo più equilibrato la propria vita lavorativa e quella personale. La ricerca approfondisce inoltre il mito dello smartworking come strumento per conciliare i due mondi. Interesserebbe infatti solo al 20% dei lavoratori italiani. La stragrande maggioranza degli intervistati favorevole allo smartworking vi farebbe ricorso principalmente per coniugare il lavoro con le esigenze del menage familiare, mentre solo una piccola parte utilizzerebbe il maggior tempo a propria disposizione per seguire passioni personali.
“La ricerca – conclude Malacrida – dimostra come il mito del posto fisso stia pian piano tramontando, e lascia spazio ad un cambiamento culturale che privilegia il merito, la crescita delle competenze, la varietà di esperienze rispetto alla staticità del lavoro a tempo indeterminato tradizionale. C’è voglia di essere più pronti, più preparati a competere sul mercato globale del lavoro per avere maggiore occupabilità, e in questo senso, l’acquisizione di skill sia soft che hard diventa prioritaria rispetto al mantenere un livello di sicurezza di impiego, sempre meno tutelato nell’oggi e nel domani, a causa delle riforme del lavoro e delle pensioni”.
Qui sotto l’Infografica Adecco “Gli Italiani e il Lavoro a Tempo Indeterminato”.
Gli Italiani e il Lavoro a Tempo Indeterminato – Un’ infografica a cura di Adecco (sito)
Adecco Italia
Adecco è l’agenzia per il lavoro leader in Italia, con specializzazioni per ogni tipo di settore e funzione, capace di rispondere a tutte le esigenze HR delle aziende attraverso una gamma completa di servizi dedicati alla gestione delle risorse umane: Somministrazione di lavoro a tempo determinato, Somministrazione di lavoro a tempo indeterminato (Staff Leasing), Ricerca e Selezione, Outsourcing, Formazione, Ricollocazione professionale – Career Transition, Consulenza HR/Organizzativa. Grazie ad un team di 1.800 professionisti e 400 uffici capillarmente distribuiti su tutto il territorio nazionale, Adecco si propone come il partner di riferimento del mercato del lavoro tanto per le piccole imprese quanto per le grandi multinazionali. Per rispondere in modo sempre più efficace alle esigenze del mercato, delle aziende e dei professionisti, Adecco ha basato la sua strategia su 10 Business Line e brand dedicati alle rispettive aree di competenza: Adecco Office – Adecco Industrial – Adecco Sales & Marketing – Adecco Medical & Science – Adecco Finance & Legal – Adecco Formazione – Lee Hecht Harrison–DBM Italia – euro engineering – Modis.
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