Pochi conoscono Jack Tramiel. Pochi sanno che ha fatto tanto per il mondo tech. Da semplice dipendente a imprenditore di successo, non sempre abituato ai cambiamenti ma pur sempre sulla cresta dell’onda: questa è storia la Jack Tramiel, fondatore della Commodore scomparso l’8 aprile 2012.
Jack Tramiel: dalla persecuzione nazista alla nuova vita
Jack Tramiel nasce il 13 dicembre del 1928 a Lodz, in Polonia. Figlio di ebrei polacchi, è costretto a trasferirsi con la famiglia in un ghetto (per via delle persecuzioni naziste) e lavorare in una fabbrica prima di approdare nel famigerato campo di concentramento di Auschwitz: all’interno di questo contesto, esso viene esaminato dal dottor Josef Mengele e selezionato per svolgere diverse mansioni. In seguito alla morte del padre e della madre, Tramiel è salvato nel 1945 dalle truppe alleate. A partire dal novembre del 1947 in poi, il giovane emigra alla volta degli Stati Uniti e sposa Helen Goldgrub prima di arruolarsi per l’esercito americano e seguire, contemporaneamente, un corso di IBM che gli consente di imparare a ridare nuova vita ai diversi strumenti da ufficio. Dopo aver abbandonato la carriera militare, Jack Tramiel si ricongiunge alla moglie ed inizia a lavorare come dipendente in un negozio adibito alla riparazione di macchine da scrivere: la paga percepita è tuttavia molto bassa, motivo che spinge il polacco a trovarsi una seconda occupazione come tassista. (Wikipedia)
Nasce la Commodore
Nel 1953, esso decide di acquisire da un amico un negozio di riparazioni situato nel Bronx: ha inizio l’importazione di macchine da scrivere dall’Europa, periodo antecedente la fondazione della “Commodore Portable Typerwriter Company”, nel 1955 in Canada. La nuova avventura è possibile solo grazie alla passione che esso prova per avere (in esclusiva) le Everest e distribuirle in tutto il Nord-America: dal 1962, la società è quotata in borsa per fare fronte ai debiti contratti anche se, tuttavia, nel 1966 parte della Commodore passa in mano all’investitore Irving Gould. Con l’ascesa delle calcolatrici elettroniche giapponesi, l’imprenditore decide di rinnovare i propri investimenti in questi particolari prodotti, fino a trasformare la società in un’icona del settore.
Dalla calcolatrice al calcolatore
Da semplice assemblatrice, la Commodore acquisisce (dal 1976 in poi) la MOS Technology, Frontier e MDSA: convinto dall’ingegnere impiegato Chuck Peddle, Tramiel decide di concentrare la propria produzione in home computer e realizzare modelli come il “Commodore PET”, “Commodore VIC-20” e “Commodore 64”. Da una crisi del settore, generata dalla Commodore stessa, problemi tra il finanziatore Gould e Tramiel spingono quest’ultimo a lasciare la società, il 13 gennaio del 1984, dare vita alla “Tramel Technology” e acquisire successivamente la “Warner Communications” e la “Atari” (ad esclusione della divisione dei videogiochi). Dall’uscita di “Atari ST” ai giorni nostri, quest’ultima società passa in mano alla “JT Storage” che, nel 1998, raggiunge comunque la bancarotta e fallisce definitivamente. Dopo aver abbandonato questo mondo e aver assaporato la brezza della salita e discesa vertiginosa, Jack Tramiel si ritira a vita privata nella propria abitazione di Monte Sereno (California) prima di morire all’età di 83 anni (a causa di una crisi cardiaca) allo Stanford Hospital di Palo Alto, in una domenica di aprile 2012.
[Photo – screenshot dall’intervista tv del 1985]