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Gaetano Pollice collezione s/s 2016: forme lineari e suggestioni dal passato

Gaetano Pollice
La collezione Spring Summer 2016 di Gaetano Pollice. Il designer attinge a una delle tradizioni più antiche della sua terra d’origine: il Molise.

Forme lineari e suggestioni dal passato: ecco la collezione Spring Summer 2016 di Gaetano Pollice. Il designer attinge a una delle tradizioni più antiche della sua terra d’origine (il Molise), l’arte del Tombolo, trasponendo i tipici interventi di embrodiery – realizzati con l’ausilio di fuselli e spilli – su minaudière e shoulder bag dalla sofisticata semplicità. Le forme minimali e geometriche sono enfatizzate da profili in ottone galvanizzato, mentre piccoli fiocchetti e sfere in plexiglass smaltato conferiscono alle borse un twist ludico e leggero. Il concept alla base dei due modelli proposti per la stagione calda – la “Tombolo Clutch” e la “Domy Bag” – prende forma attraverso le mani esperte dei maestri artigiani molisani che assemblano e ricamano con minuziosa attenzione ogni parte. Ricercata e femminile la palette dei pellami – rigorosamente italiani – che esplora le intramontabili tonalità del nero e dell’oro, accanto a nuance pastello come il malva e il rosa confetto.

Nella lavorazione del Tombolo a fuselli si utilizzano strumenti di base che trovano origine nella secolare tradizione dell’arte del ricamo. Proprio quest’ultima fa si che la lavorazione del tombolo sia totalmente incentrata sulla manualità di poche persone, abili a raccogliere gli insegnamenti di un’arte accurata e mai occasionale. Gli strumenti della ricamatrice possono variare le proprie caratteristiche a seconda della regione d’origine o della particolare tipologia di ricamo che si vuole creare.

Ne abbiamo parlato proprio con il fashion designer Gaetano Pollice, che ci ha spiegato le sue idee e la nuova collezione. Qui sotto l’intervista di Stylology.it.

In un mondo altamente tecnologico come quello attuale quanto è importante continuare a credere nell’artigianato? Nel “fatto a mano”?

Il passato credo sia la chiave per vivere il futuro. Dal passato possiamo imparare tantissimo, il passato ci è utile per capire quanto profonde siano le radici che abbiamo piantato. Poi da lì guardare verso il futuro risulterà semplicissimo. senza il mio passato non riuscirei ad essere ciò che sono oggi e ciò che sarò in futuro. Le idee in un lavoro come il mio sono indispensabili. Senza idee non puoi creare nulla. Ma le idee si cercano informandosi, curiosando, studiando, analizzando, fantasticando. E soprattutto le idee nuove, non artificiali, non invadenti, sono la chiave per un prodotto moderno, che trae spunto dal passato, dalla tradizione, che racconti una storia.

Lusso e tradizione possono andare d’accordo? Come fondere al meglio queste due parole?

Sono sempre stato affascinato da tutto ciò che è sinonimo di tradizione e manualità. Dai racconti dei miei nonni sulle storie del paese. Dal ronzio quotidiano della macchina per cucire di nonna, dai libri scritti da mio nonno che ripercorrevano la storia di Guglionesi, con le sue usanze e i suoi personaggi. Tutto questo mi ha portato a fare ciò che oggi faccio. E cosa è questo grande tesoro che noi abbiamo se non lusso? Il lusso oggi è la tradizione che ogni posto deve conservare. Quello che faccio col mio progetto è recuperare l’artigianalità tipica della mia regione che rende riconoscibile un popolo, il ricamo a Tombolo molisano in particolare.

Cosa ci puoi raccontare della collezione Sping/Summer 2016?

Per la collezione primavera estate 2016 le forme lineari sono rotte da accenti pop, surreali a volte e, ovviamente, intrise di suggestioni del passato, raccontate con piglio moderno e ultra contemporaneo. Pezzi speciali, dai pellami ricercati e totalmente Made in Italy, anzi più precisamente made in Molise. Considero la borsa come un accessorio prezioso per una donna. Non è un semplice oggetto. Potrei metterle al pari di un gioiello.

Raccontaci la donna di Gaetano Pollice. La donna che ama queste borse.

Quando in passato le donne molisane lavoravano al Tombolo, sedute, erano intente a ricamare e muovevano le mani sicure. Avevano ripetuto gli stessi gesti migliaia di volte. Per le donne il ricamo era simbiosi con il lavoro nei campi, con il lavoro in casa.. E le donne alle quali mi ispiro sono come le mie borse: vissute in epoche lontane, che conservano tutto il mistero di una tradizione “fatta a mano”, appassionate e gioiose, ma estremamente contemporanee, con una forte personalità e senso di autonomia.

Il Tombolo può avere una forma circolare cilindrica ed è generalmente un sacco ricoperto di stoffa e imbottito di un materiale che gli conferisce una certa consistenza (ad esempio segatura o crine). Su di esso viene fissato il disegno guida del ricamo che si intende lavorare.
I fuselli sono navette di legno a una o due teste sulle quali viene avvolto e fissato il filo. Incrociando e ruotando tra di loro le navette tenendo presente i punti base della lavorazione si ottiene il ricamo al tombolo vero e proprio. Varie e bizzarre possono essere le forme dei fuselli.
Gli spilli servono a stabilizzare il ricamo sul disegno guida e a mantenerne la forma, mentre il ricamo al tombolo prende consistenza. I ricami a tombolo di Isernia sono rinomati in tutto il mondo perché vengono lavorati con un filo di produzione locale di colore avorio, estremamente sottile, che rende il lavoro assai elegante. Ancora oggi passeggiando per le vie del centro storico è possibile ascoltare il caratteristico tintinnio dei fuselli maneggiati con maestria dalle donne isernine. (sito ufficiale)

Gaetano Pollice, classe ’81, è fashion designer e docente presso alcuni tra i più noti centri di formazione italiani nel settore moda e costume, tra cui l’Istituto Secoli di Milano, luogo in cui lui stesso – dopo la laurea in Scienze della Comunicazione – intraprende un percorso mosso da radici lontane, arcaiche. Quelle della sua terra natìa, il Molise, e di una tradizione fatta di trine e ricami. Scaturisce da qui il suo interesse per la moda, intesa nella sua accezione più nobile e nella sua autentica essenza. Una passione concretizzatasi dapprima in una serie di collaborazioni con marchi come Max Mara, Borbonese, Tru-trussardi e in seguito, nel dicembre 2014 in una personale linea di borse che racchiude “il bello del fatto a mano”, trasponendolo in una chiave estremamente contemporanea e luxury.

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