Le glorie del passato incontrano il futuro, l’antico diventa nuovo. E’ la Porsche 718 Boxster, da ammirare al Salone di Ginevra 2016. C’è un’autentica girandola di nomi intorno a questo modello. Boxster, innanzitutto, una parola diventata familiare fin dall’esordio del 1996, quando venne presentata la prima serie.
Boxster: perché questo nome?
Per chi non lo sapesse, Boxster è la contrazione di boxer e roadster. Il primo termine si riferisce alla tecnologia usata per il motore, in cui i cilindri sono in posizione orizzontale e contrapposti, una filosofia meccanica impressa a fuoco nel Dna della casa tedesca fin dal primo modello, la 356 progettata dallo stesso Ferdinand Porsche prima ancora del secondo conflitto mondiale. La parola roadster invece indica un tipo di carrozzeria scoperta a due posti secchi. E arriviamo al numero, il 718. Anche qui balziamo molto indietro negli anni e ci spostiamo nel mondo delle competizioni. Fermiamo la macchina del tempo al 1957. Quell’anno la Porsche 718 esordì nelle corse per le categorie sport. Era una vettura scoperta con motore centrale a quattro cilindri. Dettaglio importante, il motore centrale; prendiamo nota. Nei cinque anni in cui gareggiò, la 718 vinse una Targa Florio e una 24 ore di Le Mans nella sua classe. Sul mitico circuito della Sarthe arrivò anche al secondo posto assoluto. (sito ufficiale Porsche)
Porsche 718 Boxster al Salone di Ginevra
Vediamo quindi che l’odierna Porsche 718 Boxster è un concentrato di riferimenti alla lunga e prestigiosa storia della casa di Stoccarda. Torniamo sul motore centrale. Infatti qui troviamo una differenza notevole rispetto alla più iconica delle Porsche, cioè la 911. Come tutti gli appassionati sanno, la 911 ha sempre avuto un motore posteriore a sbalzo; significa che è collocato dietro l’asse delle ruote (ricordate le Fiat 600 e 500 degli anni ’50? E l’originale Volkswagen Maggiolino? Uguali). Il motore centrale invece è montato davanti l’asse posteriore, una soluzione più comune nelle auto ad altissime prestazioni, dati i vantaggi in termini di agilità nelle curve.
[st-gallery id=”56dac6b7e24de”]Da un punto di vista della fascia di mercato, la 718 Boxster si colloca un gradino sotto alla 911. Ma non inganniamoci: sempre di supercar parliamo. Tecnicamente è la gemella scoperta della Cayman. Il modello presentato al Salone di Ginevra 2016 rappresenta la quarta generazione, nome interno di progetto 982. Le novità più importanti sono proprio nel motore. Sempre a quattro cilindri come sulla 718 antica (e non 6 come sulla 911), ma modernissimo. Troviamo infatti anche nella nuova 718, com’è stato per la 911 da un anno a questa parte, l’adozione del turbocompressore. Scelta obbligata per mantenere alte potenze riducendo consumi ed emissioni, come le recenti norme obbligano a fare. Missione compiuta: con una cilindrata inferiore, la nuova 718 guadagna 35 cavalli e risparmia il 13% nel consumo medio di benzina. E il turbo regala anche un aumento della coppia motrice (la spinta), particolare sempre molto importante.
Chiudiamo l’abbuffata di numeri dicendo che i cavalli ora sono 300 per la versione base con motore 2.0, mentre salgono a 350 sulla versione S con motore 2.5. Prestazioni? L’accelerazione da 0 a 100 Km/h ci dice rispettivamente 4.7 e 4.2 secondi. Completano il corredo tecnico di ogni Porsche che si rispetti un assetto sportivo che regala un comportamento agilissimo in curva e freni potenziati per fermare senza incertezze una vettura così veloce. Il design è allineato agli ultimi stilemi della casa tedesca, quindi spigoloso e cattivo.
Vi solletica l’idea di comprarne una? La Porsche 718 Boxster sarà in vendita dal 30 aprile. Si parte da 56.213 Euro, mentre la S comincia da 69.176 Euro. Iva compresa, però.
[Photo Stylology.it by Andrea Schiavina]
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