La Pasqua 2016 è domenica 27 marzo. La celebrazione cristiana è considerata “mobile” poiché vige esclusivamente nel corso della domenica successiva al primo plenilunio, cioè in seguito all’equinozio di primavera. Perché? Questo sistema è ufficialmente adottato (a partire dal IV secolo) per volontà del Concilio di Nicea I. Durante i secoli precedenti, ad essere presi in esame, sono invece i diversi usi locali legati (in ogni caso) alla manifestazione ebraica. (qui tutte le date)
Storia della Pasqua: celebrazione ebraica
Secondo Dionigi il Piccolo, la data pasquale è sempre compresa tra il 22 marzo e il 25 aprile; certezza assoluta, corrisponde invece alle radici cui questa festa è ispirata: la cosiddetta Pesach o pasa’ aramaica, è inizialmente istituita per celebrare la liberazione degli ebrei dall’Egitto (per opera di Mosè) e riunita nei riti d’immolazione dell’agnello e degustazione del pane azzimo. La parola Pesach, significa appunto “passare oltre” o “tralasciare”, ed è originata dal racconto della decima piaga contenuto nel Primo Testamento: “il Signore vide il sangue dell’agnello sulle porte delle case di Israele e passò oltre” (Esodo, 12,21-34). Durante questa solennità, rappresentante l’inizio di una nuova libertà per il popolo, l’ebreo dichiarato ortodosso consuma esclusivamente pane azzimo, oltre a preparare e servire i propri pasti utilizzando stoviglie riservate strettamente alla ricorrenza.
Storia della Pasqua: celebrazione cristiana
Con l’avvento di Gesù Cristo, la Pasqua assume un nuovo significato e rappresenta il passaggio da morte a resurrezione eterna del salvatore: per i cristiani, esso libera tutti i cittadini del mondo dal peccato attraverso il proprio sacrificio terreno; questa particolare data, è infatti selezionata appositamente dai credenti per commemorare una nuova alleanza, concentrata prevalentemente sul mistero messianico correlato alla Pesach dell’Esodo. La Pasqua, cristiana e non, è dunque considerabile come un giorno sacro e di vittoria, ma può comunque assumere ulteriori significati: sempre secondo la storia cristiana, tale pluralità ha inizio dai Vangeli (tre sinottici) che glorificano l’eucarestia; l’apostolo Giovanni, pasqualizza invece tutta la vita del profeta (continue corrispondenze con l’Esodo) anche se pone, infine, l’accento sulla Passione.
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