E’ il momento di buttare gli occhi sulla Porsche 911 Turbo e sulla Porsche 911 Turbo Cabriolet. Riflettori accesi sul Salone di Detroit 2016, nome ufficiale Naias (North American International Auto Show). Cerchiamo un’auto che si stacca dalle altre? Una di quelle per le quali non possiamo evitare di voltarci ammirati quando abbiamo la fortuna di vederne passare una? Se andiamo allo stand Porsche siamo sicuri di non sbagliare. Così troviamo la nuova 911 Turbo e la sua gemella scoperta, 911 Turbo Cabriolet, accompagnate dalle rispettive versioni muscolose che hanno una S accanto al nome.
Porsche 911 Turbo: cosa ci nasconde?
Ma come, non le avevamo già viste? A settembre a Francoforte, anche lì c’era la 911 Turbo. Sì e no. In Germania è stata presentata la 911 Carrera che ha sì un motore turbo (con la t minuscola), però non è la 911 Turbo (T maiuscola). Ma allora cosa c’è di diverso? I cilindri? No, entrambe ne hanno 6. Inoltre sono tutte e due biturbo.
Cerchiamo di dipanare la matassa per non farci trasportare da questo tùrbine di turbìne. Prima dello scorso settembre la Porsche 911 Turbo era l’unica 911 con motore sovralimentato, da qui il nome. Tutte le altre, cioè Carrera, Targa e GT3, avevano invece motori ad aspirazione naturale. Tuttavia l’esigenza posta dalle leggi europee e americane di contenere le emissioni di gas inquinanti nell’atmosfera, di conseguenza anche i consumi, unita alle possibilità tecniche permesse dall’elettronica moderna, ha reso obbligata la strada di dotare tutti i motori di sovralimentazione tramite turbocompressore. Ecco perché la Carrera (e dopo anche la Targa) ha ricevuto un motore turbo. Ma il suo nome resta Carrera, in omaggio alla leggendaria corsa chiamata Carrera Panamericana.
Ma allora in cosa la nuova Porsche 911 Turbo è diversa dalla Carrera? Essenzialmente, la potenza. E’ differente anche la cilindrata, 3.8 contro 3.4. La Turbo ha 540 cavalli (580 la S), mentre la Carrera ne ha “solo” 370 (420 la S); rispetto alle generazioni precedenti si tratta di 20 cavalli in più. Basta numeri. E’ sufficiente ricordare che la nuova generazione va un po’ più velocemente consumando e inquinando leggermente meno. A questi livelli di prestazioni, non si tratta di un risultato da poco. (qui il sito ufficiale Porsche)
Va bene, ma cosa ha di speciale questa macchina?
Strana domanda; non avete visto il marchio sul cofano? Quel nome, “Porsche”, non vi dice niente? E’ il cognome di uno degli uomini più innovativi nella storia automobilistica, Ferdinand Porsche. Un genio che va collocato di diritto nell’olimpo delle divinità dell’automobile, accanto a Henry Ford ed Enzo Ferrari.
Negli anni ’30 progettò la Volkswagen originale. Quella che venne prodotta nel dopoguerra e diventò una delle auto più popolari della storia è presa pari pari dai suoi disegni. Più in tema con le alte prestazioni, Porsche in quella decade disegnò anche le Auto Union che contendevano alle Mercedes-Benz il dominio nei gran premi di quell’epoca. Una scelta rivoluzionaria per i tempi fu quella di collocare il motore dietro invece che davanti, migliorando la guidabilità. Ci sarebbero voluti circa trent’anni prima che il resto del mondo adottasse questa soluzione. Ovviamente tutte le Porsche 911, coma prima di esse le 356 (le ultime progettate da Ferdinand), usano ancora oggi questa collocazione.
Torniamo alla 911 Turbo attuale. Al di là di un design ancora più raffinato, tutto improntato al miglioramento delle prestazioni, questa macchina è una supercar che accelera da 0 a 100 Km/h in meno di tre secondi. Siamo in quella zona inaccessibile ai comuni mortali, popolata soltanto da pochi mostri che generalmente hanno a che fare con cavallini rampanti e tori da corrida. La Porsche 911 Turbo è sempre stata un’auto che va fortissimo. Oggi ancora di più. Per giunta consuma un po’ meno. Non vi basta?
[Photo ufficio stampa Porsche]