Tutti in piedi davanti alla Brabus 600 presentata al Salone di Francoforte. Brabus, solo il nome evoca il rombo di un supermotore. Perché tutto è super quando si parla di questo marchio. Potremmo definirlo a grandi linee l’Abarth delle Mercedes. Ma la filosofia è differente. Carlo Abarth prendeva le Fiat, le alleggeriva e le preparava per le competizioni, pronte per piloti che non potevano permettersi budget elevati. In casa Brabus si lavora in modo diverso. Innanzitutto si parte da modelli di alto prezzo, come le Mercedes-Benz. Quindi è necessario offrire qualcosa di molto speciale. L’obiettivo non è sviluppare una macchina da corsa, le Brabus non partecipano alle competizioni. Le auto che portano quel marchio devono essere esagerate e irraggiungibili, vistose, cattive, muscolose, esuberanti. Non devono passare inosservate. Non esistono limiti, non esistono compromessi. Alla Brabus mettono le mani perfino sui modelli AMG, che sono già elaborati. Quindi praticamente le vetture Brabus sono elaborazioni al quadrato delle Mercedes-Benz.
Brabus: etimologia del nome
Brabus è la contrazione dei cognomi dei due fondatori: Klaus Brackmann e Bodo Buschmann, i quali avviarono l’azienda nel 1977. L’ultima creazione, presentata in anteprima mondiale durante il salone di Francoforte 2015, si chiama Brabus 600. E’ l’interpretazione della Mercedes AMG GT S, la safety car del mondiale di Formula 1. Una sciocchezzuola, insomma. Il V8 biturbo 4.0 da 510 cavalli concepito a Stoccarda, una volta passato da Bottrop (sede Brabus, vicino a Düsseldorf) è stato pompato fino a 600 cavalli a 6.400 giri. Tanto per capirci, più aumenta la potenza, più difficili da ottenere sono i suoi incrementi. Quindi 90 cavalli in più partendo da 510 sono un risultato di grande rilievo.
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La coppia massima raggiunge 750 Newton metri, 100 in più, a 4.800 giri. Questi dati si trasformano in prestazioni mozzafiato, che rendono la Brabus 600 una vera e propria supercar. L’accelerazione 0-100 ferma i cronometri a 3.6 secondi, la velocità massima sale a 325 Km/h, dai 310 originari (stesso discorso della potenza). La vocazione sportiva si nota anche dai lubrificanti Motul, un nome che nel settore è sinonimo di competizioni.
Gli interventi sulla Brabus 600 ovviamente non sono stati compiuti solo sul motore. I leggerissimi quadrupli terminali di scarico sono in lega di titanio e carbonio; comprendono inoltre una speciale valvola a farfalla, comandata dal cruscotto, che attenua il rumore dello scarico a basso numero dei giri, più del modello di serie; analogamente, quando si spinge l’acceleratore, il rombo del V8 esplode in tutta la sua potenza.
Brabus 600: design e carattere
Tutte le appendici aerodinamiche sono costruite in carbonio, per contenere il peso mantenendo un’elevata robustezza. Lo spoiler anteriore della Brabus 600 ottimizza ulteriormente il flusso d’aria, migliorando la stabilità. Lo stesso discorso vale per il posteriore. Tutti questi elementi hanno anche una funzione di design: evidenziano anche sulla 600 quel carattere da belva che ogni Brabus deve possedere. L’assetto è stato ribassato di 15 millimetri, grazie a molle speciali, appositamente progettate per le ruote dal profilo incredibilmente basso. All’anteriore abbiamo infatti il formate 275/30 ZR 20 e al posteriore 305/25 ZR 21. Le gomme sono fornite da Continental, Pirelli e Yokohama. Per quanto riguarda il prezzo, concludiamo citando lo slogan di casa Brabus: “Se chiedete quanto costa, non potete permettervela”.
[Photo by Stylology.it]