Non pensiamo alla BMW solo come alla casa delle grandi berline sportive. A Monaco sanno produrre anche le supercar. Quando nel linguaggio bavarese troviamo la lettera “M” davanti al nome del modello, ecco che ci troviamo di fronte, appunto, ad una delle suddette supercar. L’ultimo esempio, fresco fresco dal salone di Francoforte 2015, è la BMW M6 Coupé Competition Edition. Guardiamola per un attimo. Anche senza conoscere nulla delle caratteristiche meccaniche di questa vettura, è sufficiente posare lo sguardo su quelle strisce rosse, blu e azzurre. Immediatamente scatta nella memoria degli appassionati il ricordo al magico mondo delle corse. La Formula 1 e il mondiale di Nelson Piquet nel 1983, la trionfale 24 ore di Le Mans del 1999, le tre vittorie alla 24 ore di Daytona, i successi a ripetizione nei principali campionati superturismo: DTM, WTCC e BTCC.
BMW M6 Coupé Competition Edition
Quelle strisce tricolori sono la bandiera di BMW Motorsport, dunque spiegano da sole il significato delle parole “Competition Edition” nel nome della macchina. Ma un’auto non può essere fatta solo di parole, non a questi livelli. Andiamo a vedere la sostanza e ne troviamo molta. Il motore V8 4.4 impiega la tecnologia chiamata M TwinPower Turbo. E’ sovralimentato cioè da due turbocompressori twin scroll (i gas di scarico entrano da due collettori piccoli invece di uno grande, diminuendo i tempi di risposta e le masse). Nelle versioni normali della M6, la potenza massima è di 560 cavalli a 6.000 giri e la coppia massima ammonta a 680 Newton metri, disponibile da 1.500 a 5.750 giri. Invece la Competition Edition raggiunge 600 cavalli a 6.250 giri e 700 Nm tra 1.500 e 6.000 giri. Va ancora più forte e spinge sempre di più. Parliamo di una velocità massima pari a 305 Km/h e un’accelerazione 0-100 in 3.6 secondi. Prestazioni mozzafiato.
BMW M6: non solo motore
La BMW M6 è tutta motore? Niente affatto. Quando si procede a velocità tranquille, è possibile godersi la musica ad alta qualità tramite due sofisticati impianti sorround, a scelta: Harman-Kardon oppure Bang & Olufsen, entrambi nomi prestigiosi nel mondo della riproduzione audio high end. Vogliamo poi parlare dei rivestimenti in carbonio su leva del cambio ed accessori del volante? E del rivestimento del volante in Alcantara? E dei sedili M multifunzione? E del sistema Head-Up Display, tipico delle auto di lusso, dove le informazioni principali vengono proiettate direttamente sul parabrezza, in modo da non distrarre il conducente? Non tralasciamo nemmeno lo spoiler posteriore e il diffusore in fibra di carbonio; di questo materiale si è fatto largo uso, perfino nel rivestimento degli specchietti retrovisori. E ovviamente nel tetto.
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In comune col resto della serie M6 troviamo il sofisticato cambio a doppia frizione M a sette rapporti con sistema Drivelogic. Una finezza di questa trasmissione pone rimedio a uno dei problemi più comuni dei cambi automatici, cioè la difficoltà di manovrare a velocità molto basse a causa dell’assenza del pedale della frizione. La funzione Low Speed Assistant della M6 consente, se selezionata, di procedere senza strappi anche ad una velocità limitata a soli 15 Km/h. Il differenziale attivo e i freni in materiale carboceramico completano un panorama maledettamente entusiasmante. Il modo migliore per spendere quei miseri 17.700 euro di differenza, da aggiungere ai 135.000 della M6 “di base”. E a chi non avanzano 152.700 euro?