Estate e mojito stanno benissimo insieme. Per questo motivo abbiamo voluto ripercorrere la storia di questo affascinante cocktail circondata di mistero. Alcuni dicono che la bevanda sia stata inventata dal pirata inglese Sir Francis Drake nel XIV secolo, altri appoggiano la teoria dei barman della Bodeguita del Medio dei primi anni ’30. L’unica cosa che sappiamo con certezza, è che il leggendario scrittore Ernest Hemingway è stato in grado di esportare la filosofia della bevanda oltre i caraibi.
Voci narrano che la parola “Mojito” derivi dal condimento culinario cubano “mojo”. Un’altra teoria paragona il termine della bevanda a “vudùmojo” che significa incantesimo.
Mojito: la preparazione
La ricetta originale del cocktail prevede 5 cl di rum bianco cubano, del lime, 6/8 foglie di menta, acqua di seltz (soda) e del ghiaccio a cubetti. Anche il mojito è tutelato dall’International Bartenders Association, che ci consiglia di prepararlo così:
- 4 cl di rum cubano bianco
- 3 cl di fresco succo di lime
- 6 foglie di menta
- 2 cucchiaini di zucchero
- Della soda
Mescolare le foglie di menta con lo zucchero ed il succo di lime. Aggiungere una spruzzata di soda e riempire il bicchiere con ghiaccio tritato. Versare il rum sopra la soda. Accompagnare il cocktail con foglie di menta ed una fetta di limone. Servire con cannuccia.
Le varie tipologie di Mojito
Per ogni drink esiste una sua diversa preparazione. Eccone alcune riportate su Wikipedia:
VERSIONE EUROPEA
Al di fuori di Cuba, il drink viene spesso preparato come “versione europea”:
Si prepara ponendo sul fondo del bicchiere il lime a pezzi e lo zucchero di canna grezzo. A questo punto si amalgama il tutto schiacciando vigorosamente con il pestello (muddler) aggiungendo poi la menta premuta delicatamente, il ghiaccio tritato e infine il Rum bianco. Tecnicamente dunque il cocktail che si ottiene con questo sistema non è un Mojito, bensì una Caipirissima alla menta.
MOJITO ALL’ITALIANA
Altre due possibili variazioni, sono il “Mojito Baxeichito” e “Mojitaly”:
La prima, nata a Genova a fine anni ’90, riprende la formula classica del “Mojito pestato”, ritrattandola usando il basilico (rigorosamente genovese) anziché la menta, conferendo quel gusto tipicamente ligure. Va servito con ghiaccio 5 o 6 foglie di basilico, meglio se dentro a un coccio.
La seconda, prevede l’utilizzo (al posto del rum) della Branca Menta. Un cocktail rinfrescante, presentato come long drink, da bere idealmente dalla primavera in avanti. Al posto del lime si può prevedere anche l’utilizzo del mapo, un agrume ibrido tra il mandarino e il pompelmo.
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