Genio emiliano indiscusso, sottovalutato e poi apprezzato dalle masse: Lucio Dalla è nato il 4 marzo 1943. Era uno degli artisti italiani di maggiorre respiro internazionale. Nel corso della sua carriera ha collaborato con artisti del calibro di Gino Paoli, De Gregori e Gianni Morandi; apprezzato soprattutto per le sue qualità canore e per il suo stile jazz. E’ scomparso improvvisamente il 1 marzo del 2012 a Montreux (Francia) colpito da un infarto.
Lucio Dalla nasce a Bologna in Emilia Romagna il 4 marzo 1943. Figlio di Iole Melotti (di professione sarta e casalinga) e Giuseppe Dalla (direttore del club di tiro al volo della città) da cui Lucio si separa in tenera età per via di un attacco cardiaco. Molti anni dopo dichiarerà: “Avevo sette anni… Provai la sensazione struggente di una perdita che mi consentiva di dire a me stesso con pietà e tenerezza: da oggi sei solo come un cane”.
La perdita del padre segna dunque l’inizio di un’infanzia difficile per il giovane Dalla, che frequenta inizialmente le scuole elementari presso il Collegio Vescovile Pio X di Treviso e successivamente cambia più volte indirizzo di studi, passando dalla scuola di ragioneria al liceo classico ed infine linguistico.
I primi passi di Lucio Dalla
Interessato alla musica fin da bambino, impara subito a suonare la fisarmonica ed il clarinetto da autodidatta; poco più che quindicenne, entra a far parte del gruppo jazz bolognese Rheno Dixieland Band, in cui si esibisce a fianco di un giovanissimo Pupi Avati. Sempre a Bologna, incontra e stringe amicizia con il famosissimo trombettista Chet Baker, che lo invita più volte a suonare con lui; in quel periodo collabora anche con Bud Powell, Charles Mingus ed Erich Dolpy. Nel 1960 partecipa al Primo festival europeo del jazz insieme ai Rheno; due anni dopo diventa cantante, sassofonista e clarinettista dei Flippers: insieme a Franco Bracardi, Massimo Catalano, Romolo Forlai, Fabrizio Zampa ed Edoardo Vianello pubblicano poi nel 1963, il famosissimo brano “I Watussi”.
Nel 1966 esce “1999”
A soli 21 anni incide il 45 giri “Lei (non è per me)/Ma questa sera”: collabora alla realizzazione con l’affermato Gino Paoli, ma nonostante i buoni propositi del ragazzo, il primo prodotto da solista si rivela un flop. Nel 1966 esce“1999” (suo primo album, prodotto insieme al complesso bolognese degli Idoli); poco tempo dopo, partecipa a due edizioni del festival di Sanremo: nella prima presenta “Pafff…bum” (contenuto in 1999) e nella seconda, il brano “Bisogna saper perdere” (con Shel Shapiro). Durante gli anni 70 pubblica: “Terra di Gaibola” (1970); “Storie di casa mia” (1971) e “Lucio Dalla” (1968). E’ però il decennio successivo a segnare definitivamente l’ascesa del cantautore bolognese: dopo aver organizzato il “Banana Republic tour” con Francesco De Gregori, escono “Bugie” (1985) e “Dallamericaruso” (1986); sul finire degli anni 80, pubblica anche un album con Gianni Morandi.
Seguono poi il brano“Attenti al lupo” (1990), gli album “Cambio” (record di vendite, 1991), Henna (1994) e Canzoni (1996).
Nel 1999 esce “Ciao” (30 anni dopo 1999). Nel nuovo millennio pubblica solo “Luna Matana” (2001) e “Angoli nel cielo” (2009). Le sue canzoni hanno segnato la storia del nostro paese e restano immortali. Come il suo ricordo. (merita visione la gallery di Panorama)
[Photo composite by Stylology.it]
From the churchyard of the San Petronio Basilica, Zucchero dedicates “Ave Maria No Morro” to his friend #LucioDalla. http://t.co/X1Qo5bee1C
— Zucchero Fornaciari (@ZuccheroSugar) 1 Marzo 2015